LEGIO IULIA ALEXANDRIA
Legione probabilmente formata in tempi di Costantino I (306 – 337) forse dedicata ad uno dei suoi figli, C. Flavius Iulius Crispus (Cesare nel 317 – 326), Costante I (Flavius Iulius Constans, Augusto nel 337 – 350), Costantino II (Flavius Claudius Constantinus, Augusto nel 337 – 340) o Costanzo II (Flavius Iulius Constantius, Augusto nel 337 – 361). Il suo secondo nome può derivare dal suo stanziamento nella città egiziana di Alexandria nei tempi della sua supposta fondazione. Per la struttura del suo nome non sarebbe strano supporre che in origine il reparto nasca con un numerale che per motivi a noi sconosciuti si è perso e che secondo alcuni studiosi molto probabilmente sarebbe il numero I; dunque che questa unità sia realtà la LEGIO I IULIA ALEXANDRIA; inoltre, secondo alcuni, questa legione sarebbe stata fondata nei tempi di Alessandro Severo (da qui l’epiteto Alexandria, ma senza spiegazione il nome Iulia), creata in previsione della campagna contro i Persiani Sasanidi (230 – 233). A inizi del V secolo questa legione appartiene all’esercito dell’Impero Romano di Occidente e si situa nella diocesi di Thracia a disposizione del Magister Militum per Thracias con il rango di legione comitatensis.
LEGIO VIII (di Marco Antonio)
Legione dell’esercito di Marco Antonio (forse erede della LEGIO VIII formata dai veterani di Cesare stanziati in Campania e integrata nei ranghi da soldati della zona est del Mediterraneo) che, a metà degli anni 30 a.C., è posizionata nella provincia della Cyrenaica, nel nord d’Africa, insieme alla LEGIO III agli ordini di L. Pinarus Scarpus, legato di Antonio.
É probabile che questa LEGIO VIII sia quella che è intervenuta nella persa battaglia di Actium del 2 settembre del 31 a.C.; se così non fosse, è possibile che, al comando di C. Cornelius Gallus, generale di Ottaviano, si trovasse con altre legioni nella Cyrenaica, per prendere parte all’avanzata verso l’Aegyptus nella primavera del 30 a.C.
Probabilmente sciolta durante la riorganizzazione dell’esercito tra il 30 e il 14 a.C.; nel 27 a.C. nella località di Thuburbo Maius (Africa Proconsularis), ci sono notizie di veterani di una LEGIO VIII ivi stanziati, ma non possiamo essere sicuri si tratti di soldati di questa unità.
LEGIO VII GALBIANA HISPANA (GEMINA)
Legione reclutata nel 68 per iniziativa dal governatore dell’Hispania Citerior Tarraconensis L. Livius Ocella Sulpicius Galba, con elementi ispanici, nella città di Clunia, dove viene riconosciuto imperatore da elementi dalla LEGIO VI VICTRIX ivi distaccati; riceve le insegne il 10 giugno, data ufficiale della sua nascita (dies natalis).
Inizialmente appellata con il nome del suo fondatore, presto riceve anche il numero VII, quale continuazione della numerazione dell’altra legione della Citerior (la già citata LEGIO VI VICTRIX), e nominata anche HISPANA; nella fretta del reclutamento (si è in piena guerra civile), i primi soldati di questa unità, risultano composti da elementi privi di cittadinanza romana (elemento indispensabile per servire nelle legioni), concessa all’atto dell’arruolamento, e da elementi della LEGIO VI VICTRIX; tra questi ci sono stati tramandati il centurione primipilo Minicius Iustus, che diventa praefectus castrorum della nuova legione e il tribuno augusticlavio Raecius Gallus. Per armare la legione di nuova ed improvvisa costituzione, sarebbe giunta da Alexandria (Aegyptus), una nave senza equipaggio, come ci riferisce Svetonio.
Nel luglio del 68 la LEGIO VII GALBIANA parte alla volta dell’Italia insieme a Galba, arrivando a Roma il 20 ottobre (si può supporre che il lungo viaggio sia servito per addestrare la nuova legione); insediatosi con pieni poteri il nuovo imperatore, la LEGIO VII GALBIANA HISPANA viene destinata ai primi di novembre nella base di Carnuntum (Pannonia Sup.), probabilmente accompagnata dalla LEGIO XIV GEMINA.
Alla morte di Galba (assassinato il 15 gennaio 69), la LEGIO VII GALBIANA HISPANA giura fedeltà al suo successore Marcus Salvius Otho (7 febbraio); questo, a causa delle difficoltà militari di quei mesi, ordina il rientro in Italia dell’unità, che si mette in marcia a fine febbraio-inizio marzo del 69, preceduta da una vexillatio di 2000 legionari per combattere il 14 aprile nella battaglia di Bedriacum, dove le legioni di Otone sono sconfitte da quelle del nuovo candidato imperatore A. Vitellius, sostenuto dalle legioni germaniche; dopo questa battaglia la LEGIO VII GALBIANA HISPANA, insieme alla LEGIO XI CLAUDIA, si ritira in attesa di ordini nei pressi della città di Ateste (Italia), e successivamente rinviata nel proprio accampamento in Pannonia.
É possibile che alcuni centurioni fatti assassinare da Vitellio dopo la sua vittoria fossero appartenenti LEGIO VII GALBIANA HISPANA. In questo periodo al comando della legione troviamo il legato M. Antonius Primus (nominato da Galba, è probabile che si tratti del primo comandante del reparto): stranamente dopo la sconfitta di Bedriacum non viene destituito, ma rimane al comando della legione.
Sempre nel 69, in caso di assenza del legato, al comando della legione troviamo il praefectus castrorum Minicius Iustus, fatto che ci fa intuire che era mancante nella legione il tribuno laticlavio, secondo in comando dopo il legato. A causa della severità di Minicius Iustus, la LEGIO VII GALBIANA HISPANA, qualche giorno prima della battaglia di Bedriacum, rischia l’ammutinamento nei pressi di Patavium; lo stesso praefectus castrorum viene dunque allontanato e inviato presso l’esercito di Vespasiano, comandante le legioni impegnate nella guerra in Giudea, e nuovo candidato alla porpora imperiale.
Alla nomina di Vespasiano ad imperatore da parte delle legioni orientali (1 luglio 69), la LEGIO VII GALBIANA HISPANA insieme alle legioni danubiane (che riconoscono Vespasiano imperatore il 1 settembre), comandate dal suo legato M. Antonius Primus, penetra in Italia sostenendo Vespasiano, e sconfiggono le forze vitelliane nella seconda battaglia di Bedriacum (31 ottobre 69); in questa battaglia la LEGIO VII GALBIANA HISPANA forma l’ala sinistra dell’esercito di Vespasiano, subisce molte perdite e perde diverse insegne, salvando l’aquila a costo della vita del centurione primipilo L. Atilius Verus. Altro episodio sintomatico di una guerra civile, è la morte del legionario della LEGIO XXI RAPAX (schierata con Vitellio) Iulius Mansuetus, ucciso in battaglia dal proprio figlio che non vedeva da quando questi era un bambino, e adesso recluta della LEGIO VII GALBIANA HISPANA.
Dopo la battaglia le truppe di parte flaviana assaltano l’accampamento vitelliano e la città di Cremona, saccheggiata e rasa al suolo, e che vede la LEGIO VII GALBIANA HISPANA insieme alla LEGIO III GALLICA, sostenere i combattimenti più duri presso la “porta di Bedriacum”
Giunta a Roma con le truppe vincitrici e consolidato il potere il nuovo imperatore, alla LEGIO VII GALBIANA HISPANA viene ordinato (fine marzo - inizio aprile del 70) di ritornare al proprio accampamento in Pannonia; la ragione è probabilmente da ricercare nella poca fiducia riposta dal rappresentate di Vespasiano, C. Liciinius Mucianus (già governatore della Syria) nei confronti del legato M. Antonius Primus e nell’appoggio di cui poteva contare tra i ranghi della LEGIO VII GALBIANA HISPANA, e dunque incaricando quest’ultimo a governatore dell’Hispania Citerior.
Ad aprile o maggio del 70, dalla base di Carnuntum la legione si sposta in Germania Inf. per contrastare la rivolta nel basso Rhenum dei Batavi comandati da Iulius Civilis; a causa delle pesanti perdite subite in questo e nei periodi precedenti, in quello stesso anno la LEGIO VII GALBIANA HISPANA viene fusa con i resti di altre legioni disciolte: sicuramente la LEGIO I GERMANICA e forse anche con elementi della LEGIO I MACRIANA e della LEGIO XV PRIMIGENIA, dando vita alla LEGIO VII GEMINA.
COMANDANTI (legati):
M. Antonius Primus (negli anni 68-69)
LEGIO SCYTHAE
Legione il cui nome potrebbe essere dato da due diverse circostanze: un reclutamento nella provincia di Scythia (provincia creata nel III secolo, da una zona della Moesia inf.), o da un distaccamento della LEGIO IV SCYTHICA; data e circostanza del reclutamento ci sono sconosciute, ma comunque sono da datarsi tra il 312 e il 324, sotto Constantino I. All’inizio del V secolo è inquadrata nell’esercito dell’Impero Romano d’Oriente, con la qualifica di legio palatina.
Nel VI secolo la sua presenza è segnalata in alcune zone della Thebaidae, e in Aegyptus, da cui parte nel 536 per unirsi all’esercito del comes Flavius Bellisarius, impegnato nella riconquista della penisola italica contro gli Ostrogoti; la LEGIO SCYTHIAE rimane in territorio italico fino alla fine delle operazioni.
Dopo la riorganizzazione della diocesi di Aegyptus, in quella zona vengono segnalate delle truppe scythiae, ma è probabile che nulla abbiano a che vedere con la legione; legione che probabilmente rimane in Italia
fino al suo scioglimento , forse sotto Giustiniano I (527 – 565).