PETASUS – PILEUS
I cappelli, di varia foggia e materiale, erano ovviamente un capo di abbigliamento utilizzato sia da civili che militari fin dalle epoche più arcaiche. Per ripararsi, allora come oggi, da pioggia o sole, i cappelli potevano essere di paglia, feltro o cuoio; se escludiamo il cento, sorta di copricapo/imbottitura da posizionare sotto l'elmo, le altre tipologie di cappelli che si posso analizzare abbastanza facilmente sono il petasus, e il pileus.
Il petaso altro non era che un normalissimo cappello a larghe falde, di cui alcune rare rappresentazioni sono giunte fino a noi.
Particolare dell'affresco del "Colombario degli Statilii", che raffigura un pastore
di epoca arcaica con cappello a larghe falde; databile all'età augustea.
(Museo Nazionale Romano - Palazzo Massimo - Roma-IT)
Altorilievo di viandante o pastore, con petaso.
(Gallerie degli Uffizi - Firenze-IT)
Il pileus conico (o berretto frigio) e il cento (imbottitura per l'elmo), furono sempre usati, e a cui si aggiunse poi il pileus pannonicus (nome che denuncia chiaramente la sua origine), berretto conformato come un basso cilindro, e che abbe larga fortuna a partire dalla fine del II secolo d.C.,
forse anche come imbottitura dell'elmo.
Esempio di pileus, forse in cuoio o pelle, sul magnifico "Sarcofago delle Amazzoni",
databile al 350-325 a.C.,creato per un committente etrusco, con pitture probabilmente
ad opera di un artista magnogreco o italico.
(Cortesia Museo Archeologico Nazionale Firenze-IT)
Particolare del gruppo statuario dei Tetrarchi (tradizionalmente individuati nei primi quattro),
databile tra 293-303 d.C.; i personaggi raffigurati indossano il pileus pannonicus.
Particolare di uno dei mosaici della Villa del Casale a Piazza Armerina (Enna) che raffigura un personaggio di alto rango (il proprietario della villa?), accompagnato da due soldati.
Uno delle ipotesi è che si tratti di Lucio Aradio Valerio Proculo, governatore di
Sicilia (327-331) e Console (340). Il personaggio raffigurato indossa un pileus.
(Cortesia Parco archeologico della Villa romana del Casale-Piazza Armerina-IT)