COHORTES PRAETORIAE
Corpo di difesa imperiale istituito da Augusto nel 27-26 a.C. su imitazione delle guardie personali di scorta ai Pretori della Repubblica. Era formato da nove coorti quingenarie divenute in seguito dodici per un breve periodo di tempo. Nel 12 d.C. circa, le ultime tre (X - XI - XII) divennero coorti Urbane. Sotto Caligola o Claudio - ma comunque prima del 43 - aumentano di nuovo a dodici, fino a diventare sedici e tutte milliarie sotto Vitellio. Vespasiano le ridurrà di nuovo a nove quingenarie nel 76 d.C. e da Domiziano diverranno stabilmente dieci. Settimio Severo, aumentò gli effettivi delle coorti a 1000 soldati ciascuna.
Un passo degli Annali di Tacito ci fa sapere che sotto Tiberio (23 d.C,) le coorti erano in massima parte reclutate in Umbria, Etruria, Latium Vetus e nelle antiche colonie romane. Sotto Claudio il reclutamento sarà accessibile anche ai cittadini della Gallia Cisalpina. Fino alla metà del II secolo gli Italici costituiscono ancora circa l'86 % degli effettivi, ma le cose cambiano radicalmente nel 193 all'inizio dell'impero di Settimio Severo che congeda tutti gli effettivi perché si erano resi responsabili della messa all'asta della carica imperiale dopo la morte di Commodo e li sostituisce con elementi tratti dalle sue legioni, soprattutto Illyri. Chiamerà queste coorti con l'appellativo di Pie e Vendicatrici, epiteti che rimarranno fino allo scioglimento sotto Costantino.
Ogni coorte di 6 centurie era sotto il comando di un Tribuno con subordinati 6 centurioni. Nel 2 a.C. fu istituito il comando generale sotto due Prefetti del Pretorio, restando comunque ai Tribuni il comando coortale. Già dallo stesso regno augusteo il pretorio verrà retto da un solo prefetto. Le coorti erano equitate e la loro forza in truppe montate era di tre turmae (96 uomini) per ogni coorte nel periodo augusteo, da cinque turmae (160 uomini) alla fine del primo e nel II secolo e infine da dieci turmae (320 uomini) per ogni coorte nel III secolo.
Del corpo delle forze pretorie faceva parte anche un reparto di cavalleria d'elite di 300 equites, chiamato Speculatores Augusti, erano comandati dal Centurio Speculatorum o Tricenarius che in ordine di dignità era il primo dei centurioni.
Dai Flavi o al più tardi da Traiano verranno rinforzati con la nuova costituzione degli Equites Singulares Augusti,organizzati in un Numerus di circa 1000 cavalieri comandato da un Tribuno (due da Settimio Severo) e inquadrati da Decurioni e da un Decurio Princeps. Il loro reclutamento attinse di norma nelle Alae ausiliarie mentre l'etnia prevalente fu dapprima la germanica e con Settimio Severo probabilmente condivisero la sorte delle coorti, e i suoi cavalieri furono in maggioranza Pannoni, Daci e Traci.
Augusto reclutò anche un corpo di difesa privato di fanteria e cavalleria, i Germani Corporis Custodes o Batavi, che però sciolse dopo il disastro Variano. Ricostituiti prima del 14 d.C., Caligola li istituzionalizzò definitivamente. Seguì un nuovo scioglimento sotto Galba e ricostituiti ancora da Traiano. Su una moneta neroniana sono indicati come cohors, ma si trattava di un Numerus di cavalleria di 100 / 500 cavalieri organizzati in Turmae inquadrate da decurioni e sotto il comando di un tribuno.
Per ultimi sono da menzionare gli Statores Augusti, organizzati in un Numerus fungevano da polizia militare, alloggiavano nel castro e obbedivano al Prefetto del pretorio, mentre i Frumentari e i Peregrini pur essendo anch'essi sottoposti al prefetto, erano accasermati sul Celio (sul sito dell'odierna piazza della navicella). I primi erano dei corrieri - informatori e all'occorrenza sicari, i secondi una specie di polizia segreta con l'incarico di far applicare le disposizioni imperiali.
La durata del servizio era di 16 anni per le coorti e 27-29 anni per gli Equites Singulares, poi ridotti a 25 dopo il 138 d.C.
La panoplia delle coorti pretorie ricalcava quella dei legionari, solo sotto Marco Aurelio incominciarono ad adottare la lorica a squame che divenne un segno distintivo del corpo fino allo scioglimento. Inoltre è da notare un fenomeno anacronistico analogo a quello riscontrabile oggi nelle guardie pontificie, cioè su alcuni bassorilievi del I secolo d.C. sono raffigurati con una tipica dotazione repubblicana, quale ad esempio il grande scutum arrotondato. Questo tenuta desueta, ovviamente, era portata solo a Roma in compiti di guardia o rappresentanza. Gli Equites Singulares invece sono raffigurati sulla colonna Traiana, armati con Giavellotti, lance e con uno scudo ovale.
Il blasone delle coorti pretorie era lo scorpione, emblema di Tiberio, considerato il loro secondo fondatore ed artefice della costruzione dei Castra Praetoria (440x380 metri: 16,72 ettari) sull'Esquilino nel 23 d.C. dove vennero riunite le coorti pretorie, urbane, gli speculatores e i batavi. Da Gallieno si aggiunse come simbolo il leone raggiato, probabilmente per le vittorie sui Germani e i vari usurpatori.
La mansione principale delle Cohortes Praetoriae era quella di scortare l'imperatore sia che questi si spostasse per motivi personali, diplomatici, o, a maggior ragione, bellici. Ma questi soldati assolvevano anche altri compiti, quali, per esempio, servizi di controllo sulla costruzione di opere pubbliche, sfruttamento di cave e miniere (p. e. in Italia a Pisa, in Macedonia, in Norico), nei porti ecc. Potevano intervenire in campagne belliche anche senza la presenza dell'Imperatore in persona. Due coorti parteciparono infatti alla battaglia di Idistavisio nel 16 d.C., e successivamente altri reparti parteciparono a varie operazioni militari in Germania, Britannia, Dacia; o ancora saltuariamente, utilizzate per sedare rivolte militari (in Pannonia alla morte di Augusto) o disordini nelle città italiane (celebre la rissa a Pompei, iniziata nell'anfiteatro, tra Nocerini e Pompeiani). Spesso, la sola loro presenza riportava i facinorosi a più miti posizioni.
Negli anni il corpo dei Pretoriani arrivò a influenzare pesantemente, anche con gesti estremi, la vita politica e le successioni degli imperatori. Le Cohortes Praetoriae vennero sciolte nel 312 da Costantino per aver combattuto fra le file dell'esercito di Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio, e sostituite dalle Scholae Palatinae.
Praefecti Praetorio: Lucio Seio Strabone sotto Augusto come unico prefetto e sotto Tiberio avendo come collega suo figlio Seiano; Lucio Aelio Seiano dal 14 al 31 d.C.; Quinto Naevio Cordo Sutorio Macro dal 31 al 38; Lusio Geta e Rufrio Crispino sotto Claudio; Sexto Afranio Burro dal 51 al 62; Lucio Fenio Rufo dal 62 al 65; Gaio Sofonio Tigellino dal 62 al 68; Gaio Ninfidio Sabino dal 65 al 68; Publilio Sabino nel 69, sotto Vitellio; Plozio Firmo nel 69; Tiberio Iulio Alexandro nel 70 sotto Vespasiano; Cornelio Fusco sotto Domiziano, nel 87 cadde in battaglia negli aspri combattimenti contro i Daci, a cui parteciparono le coorti Pretorie; Gaio Rutilio Gallico sotto Domiziano; Petronio Secundo sotto Nerva; Cornelio Fusco e Caio Valerio Rufo sotto Traiano; Quinto Marcio Fronto Turbo Publicio Severo dal 119 e Septicio Claro sotto Adriano; Petronio Mamertino e Marco Gavio Maximo dal 139 al 158 sotto Antonino Pio; Tito Furio Victorino, decorato con le corone aurea, murale e vallare, quattro hastae purae, quattro vessilli ossidionali nella guerra Partica sotto Marco Aurelio e Lucio Vero; Lucio Iulio Vehillo Grato Iuliano sotto Marco Aurelio; Marco Bassaeo Rufo sotto Marco Aurelio e Commodo, è decorato con le corone aurea, vallare e murale e quattro hastae purae nella guerra Germano - Sarmatica; Mettio Rufio nella seconda metà del II secolo; Publio Taruttieno Paterno dal 180 al 182; Sesto Tigidio Perennio dal 180 al 185 sotto Commodo; Tito Messio Extricato alla fine del II secolo; Marco Aurelio Cleandro dal 186 al 189, ordinò un massacro di civili, scatenando una battaglia fra gli Equites Singulares e le coorti Urbane; Iulio Iuliano e Quinto Aemilio Laeto dal 191 al 193 sotto Commodo; Lucio Domitio Maevio Honorato sotto Settimio Severo; Emilio Papiniano nel 205; Caio Fulvio Plautiano Hortensiano sotto Settimio Severo, combatte con valore nella battaglia di Lugdunum nel 197 e accompagna l'imperatore in Oriente e in Britannia; Domitio Ulpiano dal 225 circa al 228 sotto Alessandro Severo; Gaio Furio Sabino Aquila Timesiteo dal 241 al 243 sotto Gordiano III; Filippo (futuro imperatore) sotto Gordiano III; Caio Iulio Prisco sotto Filippo; Aelio Firmo sotto Decio; Aurelio Eracliano sotto Gallieno, nel 268 organizzò il complotto per assassinare Gallieno; Marco Annio Floriano nel 275; Tiberio Claudio Aurelio Aristobulo dal 282 al 285; Manilio Rusticiano e Pompeiano sotto Massenzio, quest'ultimo fu sconfitto a Ponte Milvio, d'ora in avanti la carica di Prefetto sarà di natura civile senza comando militare; Iulio Iuliano e Petronio Anniano sotto Costantino e Licinio; Nestorio Timoniano sotto Costantino; Giunio Basso dal 318 al 331; Dogmatio Saturnino nel 334-335; Flavio Ablabio dal 329 al 337; Flavio Filippo dal 344 al 351 (pref. d'Oriente); Domitio Leontio e Fabio Titiano sotto Costante; Aurelio Hermogeniano e Vulcatio Rufino sotto Costanzo; Strategio Musoniano dal 354 al 358 (pref. d'Oriente) sotto Costanzo II; Claudio Mamertino dal 361 al 365 (pref. Italia, Africa e Illirico) sotto Giuliano; Saturnino Secundo Salutio dal 361 al 367 (pref. d'Oriente) sotto Giuliano; Sesto Claudio Petronio Probo dal 368 al 375 e 383 (pref. "quater" Illirico, Gallia, Italia e Africa); Domitio Modesto dal 369 al 377 sotto Valente; Tauro (pref. Italia e Africa) e Ceionio Rufio Volusiano sotto Valentiniano e Valente; Placido Severo sotto Valente; Massimino dal 371 al 376 (pref. Gallia); Quinto Clodio Aurelio Ermogeniano Olibrio nel 378-379 (pref. Illirico e Oriente); Vettio Agorio Praetestato nel 384 (pref. Italia, Africa e Illirico); Manlio Teodoro nel 382 (pref. Gallia) e dal 397 al 399 (pref. Italia, Africa e Illirico); Flavio Uutolmio Tatiano dal 388 al 392; Virio Nicomacho Flaviano dal 390 al 394 (pref. Italia, Illirico e Africa) sotto Teodosio I e Valentiniano II e Arcadio; Flavio Rufino dal 392 al 395; Decio Acinatio Albino sotto Teodosio I e Valentiniano II; Gaio Ceionio Rufo Albino alla fine del IV secolo; Antemio (Pref. Oriente) dal 405 al 415; Macrobio Ambrosio Teodosio nel 430; Petronio Maximo (pref. Italia e Africa) nel 435 e 439-441 sotto Teodosio II; Flavio Ciro dal 439 al 441; Theoderico Valerio Floriano sotto Anastasio; Antonino Marcellino, Tito Flavio Constante; Lucio Septimio Petroniano; Aurelio Iuliano; Iunio Quarto Palladio (per sei anni pref. Illirico, Italia e Africa); Tito Longo Rufo; Saturnino Claudio Liviano; Flavio Iulio Catervio; Quinto Maecio; Lucio Petronio Tauro Volusiano; Claudio Postumo Dardano (pref. Gallia); Iulio Placidiano; Tito Sennio Sollemnino; Flavio Monaxis; Tito Longaeo Rufo; Caio Attio Alcimo Feliciano; Sesto Baio Pudente; Nario Manlio Boethio; Publio Atilio Aebutiano;
Vice Praefecti Praetorio: Sempronio Urbano sotto Commodo; Valerio Valente sotto i Gordiani; Dogmatio Saturnino sotto Costantino; Flavio Macrobio Maximiano sotto Arcadio. Turranio Decentio Benigno.
LE COORTI
SOPRANNOMI COMUNI A TUTTE LE COORTI (I / X) NEL III E IV SECOLO
Pia Vindex: A partire dal regno di Lucius Septimius Severus Pertinax (Settimio Severo) 193-211 (CIL XVI, 0135)
Antoniniana: Sotto Marcus Aurelius Antoninus Pius Felix (Elagabalo) 218-222 (CIL XVI, 00139)
Severiana / Alexandriana: Sotto Marcus Aurelius Severus Alexander Pius Felix (Alessandro Severo) 222-235 (CIL XVI, 00143) e (CIL XVI, 00145)
Maximiniana: Sotto Gaius Julius Verus Maximinus Pius Felix (Massimino Trace) 235-238 (RMD 01, 077)
Gordiana / Gordinana: Sotto Marcus Antonius Gordianus Pius Felix (Gordiano III) 238-244 (CIL XVI, 00147)
Gordiana Maxima: Sotto Marcus Antonius Gordianus Pius Felix (Gordiano III) 238-244 (CIL X, 00215)
Philippiana: Sotto Marcus Julius Phillipus Pius Felix (Filippo l'arabo) 244-249 (CIL XVI, 00153)
Valeriana Galliena: Sotto Publius Licinius Valerianus Pius Felix (Valeriano) 253-260 e Publius Licinius Egnatius Gallienus Pius Felix (Gallieno) 253-268 (CIL XVI, 00155)
Diocletiana et Maximiana: Sotto la tetrarchia di Diocleziano 286-311 (CIL XVI, 00156)
Augustorum Caesarum: Sotto Gaius Flavius Valerius Constantius (Costanzo I) e Gaius Aurelius Valerius Maximianus Pius Felix (Massimiano) 305-306 (RMD 01, 078).
I Praetoria
Tribuni Militum: Lucio Petronio Tauro Volusiano; Magnio Donato
II Praetoria
Partecipa a una campagna sul limes renano (in bello barbarico) alla fine del II secolo. Tribuni Militum: Tiberio Claudio Alpino, decorato in una campagna Germanica; Caio Gemino Prisco;
III Praetoria
Soldati di questa coorte sono ad Aquileia in epoca Augustea e probabilmente oltre. (CIL V, 0952) In Britannia al seguito di Adriano nel 122, contribuisce ai lavori di costruzione del vallo tra Camboglanna e Petriana. Tribuni Militum: Iunio Reburro sotto Commodo;
IV Praetoria
Campagna Germanica al seguito di Domiziano, nella quale un suo miles: Lucius Tatinius Cnosus è decorato con torques, armilla, phalera e corona aurea. Combatte le due guerre Daciche di Traiano. Tribuni Militum: Aulo Virgio Marso sotto Tiberio; Aulo Scantio Aelio Larciano; Lucio Petronio Tauro Volusiano; Il Centurio Lucio Aemilio Paterno è decorato con corona vallare, torques, armillae e phalerae nelle campagne Dacica e Partica di Traiano.
V Praetoria
In Britannia al seguito di Adriano nel 122, contribuisce ai lavori di costruzione del vallo tra Brocolitia e Vercovicium. Partecipa a una campagna sul limes renano (in barbarico) nella seconda metà del II secolo. (CIL X, 00216). Tribuni Militum: Quinto Petronio Modesto sotto Traiano; Quinto Cerellio Apollinare; Claudio Liviano.
VI Praetoria
Probabilmente di stanza ad Ostia nel periodo Augusteo. Tribuni Militum: Caio Quintilio Prisco, decorato quattro volte; ...Pomponiano; Caio Flaminio Marcello decorato due volte da Vespasiano e Tito da Primus Pilus di Legione.
"D(is) M(anibus) s(acrum) / Tufienius(!) Speratus / mil(es) coh(ortis) VI pr(aetoriae) stationa/rius ripae Uticensis / vix(it) ann(is) XXXV
militavit / annis XV // O(ssa) t(ibi) b(ene) q(uiescant) // T(erra) t(ibi) l(evis) s(it) " (CIL VIII, 25438).
VII Praetoria
"P(ublio) Ael(io) Proculino [e(gregiae) m(emoriae) v(iro)] / primo in coh(orte) |(milliaria) [Hemes(enorum) trans]/lato in leg(ionem) II
Ad[iut(ricem) P(iam) F(idelem) exer]/cit(atori) eq(uitum) leg(ionis) s(upra) [s(criptae) coh(ortis) urb(anae)] coh(ortis) VII praet(oriae) P(iae) V(indicis) [Phil(ippianae) bello] / Dacico deside[rato ad ca]/stel(lum) Carporum [milit(avit) ann(os)] / XXVI P(ublius) Ael(ius) Procu[lus |(centurio) coh(ortis) ei]/usdem..." (RIU 05, 1155)
"Hic situs est iusti iu[dex] / laudator et aeq[ui] / Sassina quem genuit / nunc Aquileia tenet / [s]eptimae qui cohortis / centuriam reguit /
praetoriae fidus non / barbaricae legioni[s]..." (CIL V, 00923).
VIII Praetoria (Pia Victrix)*
Soldati di questa coorte sono ad Aquileia in epoca Augustea e probabilmente oltre. (AE 1948, 0023) Tribuni Militum: Caio Baebio Attico sotto Claudio; Tito Lucio Licinio Hierocleto sotto Alessandro Severo; * "D(is) M(anibus) / L(ucius) Septimius / Carus miles / coh(ortis) VIII prae/toriae p(iae) v(ictricis) / M(arcus) Aurelius Nundinus / a(v)unculus / veter(anus) Augg(ustorum) nn(ostrorum) / nepoti bene / merenti" (AE 1992, 0135).
IX Praetoria
Tribuni Militum: Lucio Statio Macedonio;Caio Mario Aemiliano.
X Praetoria (Pia Fidelis)*
Tribuni Militum: Caio Fulvio Plautiano; * "...Aur(elium) Purrum mil(item) coh(ortis) X pr(aetoriae) p(iae) f(idelis) Gordianae |(centuria) Proculi..." (AE 1892, 0040) sotto Gordiano III.
XI Praetoria
Tribuni Militum: Aulo Virgio Marso sotto Augusto.
XII Praetoria
Prende parte all'invasione della Britannia al seguito di Claudio, dal quale il suo tribuno Caius Gavius Silvanus viene decorato con corona aurea, torques, armillae e falerae. "C(aio) Gavio L(uci) f(ilio) / Stel Silvano / [p]rimipilari leg(ionis) VIII Aug(ustae) / [t]ribuno coh(ortis) II vigilum / [t]ribuno coh XIII urban / [tr]ibuno coh(ortis) XII praetor / [d]onis donato a divo Claud / bello Britannico / [to]rquibus armillis phaleris / corona aurea / [p]atrono colon / D [D]" (CIL V, 07003) Tribuni Militum: Caio Gavio Silvano.
XIII Praetoria
Da Vitellio al 76 d.C. (coorte milliaria).
XIV Praetoria
Da Vitellio al 76 d.C. (coorte milliaria)
"] / C(ai) Tituri / Festi |(centurionis) / coh(ortis) XIIII pr(aetoriae)" (AE 1933, 0128).
XV Praetoria
Da Vitellio al 76 d.C. (coorte milliaria).
XVI Praetoria
Da Vitellio al 76 d.C. (coorte milliaria).
XIX Praetoria
"[1] Me[ti]lius / P(ubli) f(ilius) Arn(ensi) / Pudens / Theate / mil(es) coh(ortis) XIX pr(aetoriae) / |(centuria) Verri / mil(itavit) ann(os) XXIII / vix(it) ann(os) XLIII / t(estamento) f(ieri) i(ussit)" (AE 1995, 0227).
Unità di cavalleria Praetoria costituita da Traiano e sciolta da Costantino dopo la battaglia di Ponte Milvio. Normalmente di stanza a Roma nei Castra Priora sul colle Celio, e dal 193-197 d.C. nei Castra Nova in Laterano, sul luogo d'ove oggi sorge la basilica Lateranense costruita per la prima volta proprio da Costantino. Nei Castra Hiberna d'Antiochia e Gerasa sotto il regno di Adriano. In Castra Nova Severiana sotto Alessandro Severo. In Castra Nova Maximiana sotto Massimino. Sotto Antonino Pio si fregiano del titolo di "Antoniniani".
Tribuni Equitum: Quinto Marcio Frontone Turbone; Tattius Maximus sotto Antonino Pio; Obulcius Verus e Cocceius Crispus sotto Settimio Severo; Aelius Victor sotto Alessandro Severo; Octavius Piso e Valerius Herculanus sotto Caracalla; Aelius Valens sotto Massimino; Praepositi: Lucius Petronius Taurus Volusianus.
Armaturarum iuniorum - Esercito d'Oriente. IV e V secolo.
Armaturarum Seniorum - Esercito d'Occidente. IV e V secolo.
Brocatorum (?) IV e V secolo "Mimoria(!) Fl(avio) / Ursacio ex / numero pro/punnantes(!) ex s/culam(!) bracatorum" (AE 1946, 0043)
Gentilium Iuniorum - Esercito d'Oriente. IV e V secolo.
Gentilium Seniorum - Esercito d'Occidente. IV e V secolo.
Protectorum Secunda Resta viator et lege Fl(avius) Marcus protector / natus in Dacia provincia in vico Valentiniano / militavit in v<e=i>xillatione Fesianesa annis XXIII / unde factus protector i[n]deque militavit in / s(h)ola protectoru<m=ii> annis <q=c>uin<q=c>ue..." (CIL III, 00371) inizio del IV secolo.
Scutariorum Clibanariorum - Esercito d'Oriente. IV e V secolo.
Scutariorum Sagittariorum - Esercito d'Oriente. IV e V secolo.
Scutariorum Prima - Nel 363 Tribuno dell'unità fu Equizio, personaggio che "sfiorò la porpora", andata poi al collega della seconda Scutariorum: Valentiniano. (Amm. Marc. Historiae, XXVI, I, 4) - Esercito d'Occidente. IV e V secolo.
Scutariorum Secunda - Nel 363 Tribuno dell'unità fu Valentiniano, promosso a questo incarico dall'imperatore Gioviano. Alla morte di questi, Valentiniano fu eletto imperatore dalle truppe nel 364. (Amm. Marc. Historiae, XXVI, II) - Esercito d'Occidente. IV e V secolo.
Scutariorum Tertia - Esercito d'Occidente. IV e V secolo. "B(ene) m(erenti) in pace / Fla(vius) Higgo scutarius / scola tertia qui vixit / annus(!) p(lus) m(inus) XXV et mili/tavit annus(!) VI..." (CIL V, 04369)