BUGGENUM (I sec. a.C.-I sec. d.C.)
Intorno alla metà del I secolo a.C. si afferma un altro tipo di elmo, conosciuto come Buggenum (classificato dal Couissin e altri dalla località olandese dove sono stati rinvenuti alcuni esemplari), collocabile sempre nella linea delle produzioni (quasi industriali) italiche in bronzo. Chiara evoluzione del Montefortino (il Robinson lo classifica Montefortino C-D-F), a differenza di questo il Buggenum presenta il paranuca non solamente accennato, ma oramai parte integrale e fondamentale dell'elmo, mentre rimane invariata la forma conica del coppo e la presenza del bottone apicale (a volte applicato successivamente). L'esemplare più antico, rinvenuto a Sisak (Croazia), riporta sul paranuca le parole SCIP IMP, riferite a titolo di Imperator ottenuto dal Console Scipione Nasica nel 49 a.C. La concentrazione di reperti lungo il Reno inferiore può far considerare l'elmo Buggenum al pari del Coolus-Mannheim uno degli elmi più utilizzati dalle truppe di Cesare e di Augusto; quest'ultimo forse per gli auxilia, e il Buggenum per le truppe legionarie, almeno fintanto che anche questo non venne sostituito da modelli successivi. Convenzionalmente il 9 d.C. è la data in cui si fa cessare l'uso del tipo Buggenum.
Databile al I secolo a.C., questo esemplare presenta un paranuca ancora poco pronunciato, ma già conformato, quale evoluzione del Montefortino (classificabile anche Montefortino-Buggenum); bottone bitroncoconico sagomato e liscio sulla sommità della calotta, e ai lati di questa i fori per l'applicazione delle cerniere per le paragnatidi e il foro sul paranuca, dove legare la cinghia che, collegandosi alle paragnatidi, consentisse stabilità all'elmo. Altezza cm 18,6, diametro cm 21,8; rinvenuto presso Villa del Foro (AL).
(Museo Civico di Alessandria-IT)
Elmo di altezza cm 19,8, largo 21, lungo 28,5; dalle cannabae del campo legionario di
Castrum Novaesium (Neuss-Germania), e databile all'inizio del I secolo d.C.
(Cortesia Clemens-Sels-Museum - Neuss-D)
Esemplare rinvenuto nel fiume Waal, presso Nijmegen (Olanda) e databile
alla fine del I secolo a.C.-inizio I d.C.; altezza cm 19 e larghezza cm 20,8.
Notare il foro nel bottone apicale per l'inserimento di piume o crini di cavallo.
(Museum Het Valkhof - Nijmegen-NL. - Cortesia www.romanarmy.com)
Altro elmo di rinvenuto nel fiume Waal, nei pressi di
Noviomagus Batavodurum (Nijmegen-Olanda).
Notare, a fianco del puntale, un tubicino saldato, atto ad infilare per la cresta il pennacchio;
altezza del reperto cm 18,1, larghezza cm 20,5.
(Museum Het Valkhof - Nijmegen-NL)
Esemplare piuttosto allungato verso l'alto, che misura
cm 25 di altezza e cm 27 di lunghezza; peso 1,16 kg.
(Cortesia Hermann Historica, International Auctioneers - Munich-D)
Esemplare rinvenuto nella Sava a Martinska Ves vicino a Sisak (Croazia),
le cui misure sono cm 19,5 di altezza, cm 21,8 di lunghezza e cm 18,5 di larghezza.
(Arheološki muzej u Zagrebu - Zagrebu-HR. - Dal volume "Militaria Sisciensia"-
Musei Archaeologici Zagrabiensis)
Esemplare ritenuto da molti classificabile come un elmo Haguenau (Montefortino F di Robinson), dunque immediatamente successivo al Buggenum, per via del paranuca esteso, riteniamo che anche quest'elmo sia più correttamente classificabile come Buggenum, per via della mancanza del cercine paracolpi frontale; comunque sicuramente un modello di transizione tra le due tipologie.
Pagagnatide non pertinente al reperto.
(Cortesia Civico Museo Ala Ponzone – Cremona-IT)
Elmo Buggenum (da alcuni erroneamente classificato come tipologia Haguenau come il precedente) di epoca augustea; misura cm 18 x 24.
(Cortesia Archäologisches Museum Carnuntinum - Bad Deutsch-Altenburg-A)
Databile alla metà-fine del I secolo a.C., quest' elmo (ritrovato nella Grotta delle Mosche di San Canziano in Slovenia insieme con altri oggetti di ferro tra cui una fibula di età augustea di tipo Aucissa), conserva sul paranuca (scritti a puntinatura) i nomi preromani di due soldati ausiliari proprietari dell'elmo in due periodi diversi: il primo Gaio Tomio della centuria di Casidieno ha un nome di chiara origine adriatica, mentre il secondo, Marco Valerio Bacino della centuria di Postumio, è di stirpe celtica; probabilmente quest'ultima è l'iscrizione più antica. Al suo interno, i fori per l'applicazione della fodera interna (cuoio o tessuto), e sul bottone sommitale un'incisione per il posizionamento del pennacchio. Altezza cm 19,6 lunghezza cm 25.
(Cortesia e proprietà Civico Museo di Storia ed Arte di Trieste-IT)
C(ENTURIA) POSTUMI, M(ARCI) VALERI BACINI
C(ENTURIA) CAESIDIENI, C(AIUS) TOMIUS
(Disegno del particolare dell'iscrizione di G. Righi)
Esemplare rinvenuto a Emona (Ljubljana-Slovenia), e databile tra il 30 a.C. e il 30 d.C., riporta
la scritta Publius Oppius della centuria di Craccus (o Graccius); sul lato del coppo
la saldatura per il portapiume.
(Cortesia Narodni Muzej Slovenije - Ljubljana-SLO)
Esemplare che riporta a puntinatura sul paranuca la scritta
C(enturia) Q(uinti) ACELI C(aius) EPIVS,
databile alla fine del I secolo a.C.-inizio I d.C.; altezza cm 19,3, larghezza cm 19,8,
lunghezza cm 21,8.
(Niederrheinisches Museum – Duisburg-D. – Cortesia www.romanarmy.com)
Esemplare conico, alto 20 cm, lungo 28,2 e largo 21 con paranuca corto.
Databile I secolo a.C. - I secolo d.C.
(Cortesia Westfälisches Römermuseum - Haltern-D)
Elmo databile al I secolo a.C. - I secolo d.C.; altezza del reperto cm 17,2, peso gr 876.
(Cortesia Hermann Historica, International Auctioneers - Munich-D)
Esemplare in condizioni eccezionali, che conserva ancora parte della stagnatura
e le paragnatidi originali. Altezza del reperto cm 34, peso gr 937;
databile al I secolo d.C.
(Cortesia Hermann Historica, International Auctioneers - Munich-D)