PHALERAE
Le phalerae intese come dona militari, erano prodotte con lamine d'oro, argento o bronzo, lavorate e fissate su un intreccio di cinghie portato sul petto della corazza, o cucite; altre erano prodotte in vetro o piombo. Sulle phalerae erano rappresentate teste di medusa e altri esseri fiabeschi, animali o anche divinità, come si può facilmente rilevare dalle numerose steli funebri di soldati insigniti di queste decorazioni. Numerose altre phalerae di dubbio utilizzo (decorativo, apotropaico) potrebbero altresì configurarsi nella categoria delle decorazioni militari, ma l'impossibile individuazione certa nell'ambito dei dona militari impone in ogni caso una certa cautela nell'attribuzione di questi reperti alla suddetta categoria.
Le famose phalerae di Lauersfort (nei pressi di Xanten, Germania) qui rappresentate in copia; trattasi di grossi medaglioni a busto (misure cm 10,5-11), di bronzo argentato, probabilmente prodotti all'epoca di Tiberio, raffiguranti un satiro, Giove Ammone, una ménade, una medusa, una doppia sfinge, un leone, Amore, Silene e Psiche. Su una di queste, a puntinatura, appare il nome T. FLAVI FESTI, forse l'artista che le produsse; sul retro in ogni reperto compare il nome MEDAMI, probabilmente il proprietario.
(Cortesia Römisch-Germanisches Zentralmuseum - Mainz-D)
Serie di otto phalerea tonde e una a mezzaluna, riportanti sul retro in nome DOMITIVS ATTICVUS ed i rivetti per il fissaggio alle strisce di cuoio; il fatto che non siano lavorate a sbalzo, come le altre conosciute, potrebbe far supporre che fossero dipinte, fermo restando la dubbia attribuzione alla categoria delle decorazioni militari
Dal forte romano di Trimontium (Newstead-Scozia), e databili tra l'80 e il 180 d.C.
(Cortesia National Museum of Scotland - Edinburgh-GB)
Testa di medusa vista di fronte, alata e con collana annodata, circondata da ornamenti; in lamina d'oro, misura un diametro di mm 71,3, e un peso di gr 8,48. Databile al I secolo a.C.- I secolo d.C., presenta quattro fori sul contorno; per tipologia, raffigurazione, dimensione, questo reperto è molto probabilmente ascrivibile alla categoria dei dona militari.
(Cortesia Dorotheum GmbH & Co KG - Wien-A)
Phalera di calcedonio raffigurante una testa (Dioniso?). Notare i fori di passaggio per le cinghie di
tenuta, in verticale e orizzontale. Misura cm 4,8 x 4,4 spessore cm 2,3.
(Collezione privata)
Phalera simile alla precedente: sempre in calcedonio e medesima tipologia costruttiva.
Databile al III secolo d.C.
(Cortesia Kunsthistorisches Museum - Wien-A)
Phalera in calcedonio simile alle precedenti.
(Foto©Governatorato SCV – Direzione dei Musei. Tutti i diritti riservati)
Phalera con testa di medusa, I secolo d.C. (?), argento lavorato, diametro 7 cm.
Notare le tre coppie di fori sul perimetro.
(Cortesia www.rom-museum.de)
Phalera in pasta vitrea blu, affigurante l'imperatore Claudio (41-54 d.C.), montata su supporto in argento
(Cortesia Vindonissa Museum - Brugg-CH)
Phalera di vetro raffigurante Germanico con Nerone e Druso ai lati, oppure Druso II con Tiberio e Germanico.
Databile all'1-68 d.C, diametro cm 4.
Da Noviomagus Batavodurum (Nijmegen-Olanda).
(Cortesia Rijksmuseum van Oudheden - Leiden-NL)
Frammento di phalera in vetro raffigurante l'imperatore Caligola (37-41 d.C.)
(Cortesia Römisch-Germanisches Zentralmuseum - Mainz-D)
Phalera di bronzo raffigurante Sileni, divinità dei boschi.
(Cortesia Museum der Pfalz - Speyer-D)
Due reperti che, nonostante le caratteristiche inusuali, potrebbero configurarsi nelle categoria in oggetto.
La prima misura cm 10,4 x 7,8 e presenta tracce di agganci sul retro, forse per l'applicazione su una lorica muscolata.
(Collezione privata)
(Dal volume "Römer-Zwische Alpen und Nordmeer"-Verlag Philipp Von Zabern)
Phalera triangolare databile al III secolo d.C.; misura cm 7x5, spessore cm 0,4.
A puntinatura la scritta Ↄ P CELERIS riferibile probabilmente a
un Centurio P (ublicus?) Celeris. Databile al I-III secolo d.C.
(Cortesia www.roman-artifacts.com)