LINOTHORAX (V-IV sec. a.C.)
Particolare tipo di armatura di origine greca formata da strati di lino incollati che andavano a formare un corpetto rigido che raggiungeva il basso ventre; da li partivano delle strisce (pteryges cioè ali) che permettevano il piegamento e fungevano da parziale protezione delle cosce. Sulle spalle un ulteriore rinforzo a "U" chiamato humeralis, che veniva chiuso sul petto tramite dei lacci.
A questo tipo di protezione potevano essere applicate in aggiunta, delle lamelle metalliche.
Affresco dalla Tomba dell'Orco II a Tarquinia, databile al 340-330 a.C. raffigurante un guerriero con linothorax decorata.
Esempi di linothorax dal magnifico "Sarcofago delle Amazzoni", databile al 350-325 a.C.,
creato per un committente etrusco,
con pitture probabilmente ad opera di un artista magnogreco o italico.
(Cortesia Museo Archeologico Nazionale Firenze-IT)
Ettore indossa l'armatura assistito da Priamo ed Ecuba.
Artista Eutimide, anfora attica (ca 510 a.C.) particolare di una ricostruzione.
(Cortesia Staatliche Antikensammlungen München-D)
La Nereide Cimotea offre una fiala e un oinochoe ad Achille in linothorax.
Particolare da un kantharos attico a figure rosse, 450-400 a.C. da Vulci.
La statua del cosiddetto "Marte di Todi" (fine V secolo a.C.), raffigurante un guerriero nell'atto di offrire vino alla divinità (libare), indossante una corazza che, con ogni probabilità, riproduce una linothorax rinforzata con lamelle di metallo.
(Musei Vaticani-Roma-SCV)
Particolare di un cratere etrusco databile al 360 a.C., dov'é raffigurato un guerriero nell'atto
di terminare di allacciarsi la parte superiore della linothorax. Da Gualdo Tadino (PG).
(Cortesia Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia-Roma-IT. Su concessione della Soprintendenza per Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale)
Statuetta di guerriero equipaggiato con linothorax; databile al 510-490 a.C.
(Cortesia Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia-Roma-IT. Su concessione della Soprintendenza per Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale)