IMPEDIMENTA
Al centro dello schieramento militare in marcia, sia di una legione, ma anche di reparti più piccoli, viaggiavano i convogli degli impedimenta, con vettovagliamento, artiglierie, elementi per la costruzione del campo, grandi tende; il tutto caricato su carri (vehicula o plaustra che comunque necessitavano di strade o pianure) trainati da buoi o muli, e su bestie da soma (iumenta); dunque nulla a che vedere con il bagaglio personale (sarcina) del soldato, ma tutta una serie di attrezzature atte a sfamare e far funzionare, in ogni aspetto, la complessa macchina bellica romana.
Com'è ben facile immaginare, convogli così formati erano estremamente lenti (secondo Livio -Ab Urbe Condita, XXXVIII, 15- non potevano percorrere più di 20-25 km al giorno), e dunque facilmente esposti ad attacchi nemici. Alle normali attrezzature belliche e logistiche sopra esposte, potevano aggiungeri agli impedimenta anche una lunga serie di persone, addette agli stessi impedimenta o comunque personale non combattente (inermes), quali schiavi, servitori (calones), addetti ai muli (muliones), conducenti dei carri (cararii), custodi dei bagagli (custodes), senza dimenticare eventuali legionari feriti o malati.
Al seguito di un esercito in marcia potevano anche trovarsi tutta una serie di persone che, per un motivo o per l'altro, seguivano le legioni in marcia: mercanti, prostitute, commercianti.
Secondo alcuni calcoli (G. Cascarino), una legione al completo, senza carri ma con i soli animali da soma, necessitava di circa 1400 muli (1200 per i legionari, 60 per la cavalleria legionaria, 100 per i bagagli di centurioni e tribuni), una cohors quingenaria 150 muli, una cohors milliaria 300 muli, un'ala milliaria 500 muli; da questi numeri è facile comprendere anche la quantità di cibo necessaria anche a sfamare un così alto numero di animali.
Un esercito senza impedimenta, veniva definito expeditus exercitum (Tacito Annales, I, 56).
Impedimenta dai rilievi della Colonna Traiana: buoi e muli addetti al tiraggio dei carri.
Muli carichi trasportano i bagagli lungo il pendio boscoso di una collina.
Soldati che caricano un carro a due ruote, trainato da un mulo.
Carro carico di barili.
(Cortesia Museo della Civiltà Romana - Roma)
Carri da trasporto trainati da coppie di buoi, raffigurati sui mosaici
databili databile alla fine del III - inizio IV secolo d.C.
dalla Villa del Casale a Piazza Armerina (EN).
(Cortesia Parco archeologico della Villa romana del Casale-Piazza Armerina-IT)
Magnifico elemento per la tenuta delle cinghie di ammortizzazione da carro.
(Cortesia Römisches Museum Augsburg-D)
Altro elemento per le cinghie di sospensione.
(Museo Civico di Asolo-IT)
Elementi pertinenti a a carriaggi: si riconoscono anelli per il giogo,
elementi del timone, ganci per le sospensioni.
(Cortesia Museo Archeologico Nazionale di Aquileia-IT. Su concessione del Ministero
per i Beni e le Attività Culturali)
Altro bell'elemento per la tenuta delle cinghie di ammortizzazione da carro; databile al
II-III secolo d.C., il reperto è configurato a con un cavallo sulla sommità,
e con viticci e teste di cane nella parte inferiore.
(Cortesia Hermann Historica, International Auctioneers - Munich-D)
Campanaccio per mulo. L’animale che indossava questo oggetto, era probabilmente
utilizzato per il trasporto delle merci e delle salmerie. Rinvenuto a Kalkriese (Germania),
luogo della battaglia di Teutoburgo del 9 d.C.
(Cortesia Museum und Park Kalkriese - Bramsche-Kalkriese-D)
Campanacci per buoi e muli; dal castrum di Saalburg (Germania)
(Cortesia Römerkastell Saalburg-D)