NAVIS
Le rare, per ovvi motivi, evidenze archeologiche delle flotte di Roma, rappresentano sempre un'occasione di conoscenza del funzionamento delle navi, dei dettagli costruttivi, della vita a bordo, sia per le imbarcazioni militari, ma anche per quelle civili, con cui condividevano, inevitabilmente, alcuni aspetti.
Di seguito rostri, la cui funzione era quella di creare falle nelle navi nemiche: posizionati nel punto di congiunzione tra la parte finale prodiera della chiglia e la parte più bassa del dritto di prua e inchiodato al legno dello scafo, nell’impatto con la nave nemica creava danni micidiali grazie ai fendenti verticali e orizzontali.
Le acque delle isole Egadi ci hanno restituito negli ultimi anni, numerosi reperti della battaglia navale svoltasi il 10 marzo del 241 a.C. durante la prima guerra punica, dove la flotta comandata dal Console Caio Lutazio Catulo riportò una strepitosa vittoria a danno della flotta cartaginese, vittoria che ebbe come conseguenza l’accettazione da parte dei Punici di pesanti condizioni nel trattato di pace e l’annessione della Sicilia al territorio romano.
Rostro di bronzo sequestrato nel 2004 dai Carabinieri del Nucleo Tutela del patrimonio culturale, proveniente dal contesto archeologico marino adiacente le Isole Egadi, e dunque riferibile alla battaglia delle Aegates insulae; lunghezza di circa 85 cm, presenta delle rosette decorative sui lati.
(Cortesia Archivio Soprintendenza del Mare - Regione Sicilia - foto V. C. Curaci)
Di seguito un rostro, fuso in bronzo, lungo circa 68 cm che è stato recuperato dalla Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia (dott. Sebastiano Tusa) e dalla RPM Nautical Foudation, assistiti da mezzi nautici del Reparto Aeronavale della Guardia di Finanza, a fine giugno 2008.
(Cortesia Archivio Soprintendenza del Mare - Regione Sicilia - foto V. C. Curaci)
Rostro sempre pertinente alla battaglia delle Egadi (nelle foto pima e dopo il restauro), riportante a rilievo una
Vittoria alata sotto la quale sono riportate le scritte
C•PAPERIO•T•F• M•POPULICIO•L•F•Q•P
interpretate come
"Caius Paperio Tiberii Filii e Marcus Populicio Luci Filii Queaestoria Protestate”
i questori che finanziarono la costruzione.
(Cortesia Archivio Soprintendenza del Mare - Regione Sicilia - foto V. C. Curaci)
Altro rostro riferibile alla battaglia delle Egadi, che sulla cuspide della fascia che ricopre la ruota di prua riporta un elmo di tipo Montefortino, con tre piume disposte a ventaglio; l'elmo sormonta l'iscrizione L. QVINCTIO QVAISTOR PROBAVET.
(Cortesia Archivio Soprintendenza del Mare - Regione Sicilia - foto E. Salvo)
Piccola prora di nave, raffigurante Roma o più probabilmente Athena; altezza cm 47,50.
E' probabile che il reperto appartenga ad una nave romana che abbia partecipato alla battaglia di Actium
(Aktion - Grecia) nel 31 a.C.
(© The Trustees of The British Museum)
Piccola ancora di piombo (lunghezza cm 123) proveniente dalle coste francesi del
Mediterraneo, e databile al I secolo a.C. - I secolo d.C.
(Cortesia Hermann Historica, International Auctioneers - Munich-D)