BRACAE
Indumento mutuato dalle popolazioni del centro e nord Europa, le bracae (o anche feminalia) erano considerate indumenti inadatti all'abbigliamento romano, in quanto capo di abbigliamento barbarico (Tacito, Historiae, II, 20); ciò non toglie che nell'esercito se ne facesse largo uso, fin dalla conquista delle Gallie, a causa dei climi rigidi che man mano i soldati di Roma incontravano durante le loro conquiste.
Dai pochi dati iconografici in nostro possesso, pantaloni in questione erano lunghi fino al polpaccio e verosimilmente potevano essere sia di cuoio che di lana o feltro.
Nel tardo impero i pantaloni pare si arricchiscano della parte per proteggere tutta la gamba, ma anche il piede, creando così un unico indumento.
Particolari dalla Colonna Traiana, dove sono raffigurati degli ausiliari abbigliati con bracae; benché fosse un capo di abbigliamento ovviamente utilizzato dalla maggioranza dei soldati, sul monumento traianeo non compaiono legionari con pantaloni, forse a rimarcare l'origine non romana di questo capo di abbigliamento. Motivo in più per non dimenticare il carattere propagandistico della Colonna Traiana.
(Cortesia Museo della Civiltà Romana - Roma)
Restituzione grafica di un paio di bracae di cuoio, databili al II-III secolo d.C.
e rinvenuto a Valkenburg (Olanda).
Particolare di altorilievo con addetto ai cavalli che indossa un paio di bracae;
databile alla prima metà del II secolo d.C.
(Gallerie degli Uffizi - Firenze-IT)
Particolari di mosaici della Villa del Casale a Piazza Armerina (Enna), che raffigura dei soldati con pantaloni che paiono essere un indumento unico con le calze, a coprire anche il piede.