SICAE
Oltre all'usuale pugio con la tipica lama a rastrematura centrale, altre tipologie di pugnali e daghe (sicae o cultri) erano utilizzate dai militari; oggetti che ben si distinguevano dagli usuali pugiones per una lama di ferro, più dritta o a volte triangolare, per il pomo lungo e stretto (a volte una semplice piattina di metallo, a volte con lavorazioni ricercate) e per il fodero probabilmente di cuoio o legno. Queste daghe e coltelli dai molteplici usi, possono in alcuni casi identificarsi con il culter venatorius (coltello da caccia); altri coltelli -ricurvi, utili anche per i sacrifici- erano detti clunaculum (da clunis, natiche) perchè agganciati dietro, appoggiati alle natiche (vedi ARMAMENTARIUM RES VARIE FERRA).
Vari i reperti rinvenuti in contesti archeologici militari.
Daga che conserva lo scheletro metallico del fodero, la cui struttura era presumibilmente
in cuoio o legno. Dal forte militare di Aalen (Germania).
(Cortesia Limesmuseum Aalen - Aalen-D)
Pugnale che, oltre alle fasce metalliche del fodero (non giunto a noi perché
in materiale organico), conserva elementi di aggancio al cinturone.
(Cortesia Museum Het Valkhof - Nijmegen-NL)
Daga con lama ad un solo filo; databile al II secolo d.C.
(Cortesia Aquincum Museum - Budapest-H)
Pugnale con pomo lavorato; databile al II-III secolo d.C.
Notare la guardia di bronzo lavorata.
(Cortesia Magyar Nemzeti Múzeum – Budapest-H)
Pugnale dal forte militare di Vindolanda (Gran Bretagna).
(Cortesia Vindolanda Roman Army Museum - Chesterholm-GB)
Coltello militare databile al III secolo d.C.
(Cortesia Römerstadt Augusta Raurica - Augst-CH)
Supporti di bronzo, traforati, da applicare sui foderi (di legno o cuoio) di alcune tipologie
di daghe o pugnali. Di seguito la restituzione grafica dell'utilizzo.
(Cortesia Römerkastell Saalburg-D)
Altri terminali di bronzo traforati, appartenenti alle decorazioni dei foderi.
(Cortesia Museum der Pfalz - Speyer-D)
(Cortesia Limesmuseum Aalen - Aalen-D)
Frammento della parte superiore di un fodero da coltello o daga: lavorato a traforatura,
presenta la scritta AQVIS HE(LVETICAE) tra due pelte; agli angoli i quattro fori di fissaggio.
Lunghezza cm 8, databile al I-II secolo d.C.
(Cortesia Hermann Historica, International Auctioneers – Munich-D)
Reperto praticamente identico al precedente, questa struttura metallica del fodero di una daga, riporta oltre alla scritta AQVIS HE(LVETICAE), attuale città di Baden in Svizzera, anche il nome GEMELLIANUS, probabilmente il produttore di questi foderi.
(Cortesia Vindonissa Museum - Brugg-CH)
Puntali di metallo per foderi di coltelli o daghe.
(Cortesia Museo Archeologico Nazionale di Aquileia-IT
Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali)