LEGIO XVI (di Marco Antonio)
Legione conosciuta grazie alle monete che la citano, ed inquadrata nell'esercito di Marco Antonio nella battaglia di Actium del 2 settembre 31 a.C.; è probabile che fosse formata da soldati dalla zona orientale del Mediterraneo. Forse successivamente integrata nell'esercito di Ottaviano e successivamente sciolta durante la riforma militare degli anni 30-14 a.C.
LEGIO XIV GEMINA
Il suo nome sta ad indicare che in un certo periodo della sua storia, ad essa è stata unita una o più legioni disciolte.
Il suo simbolo è il capricorno, ma ha utilizzato anche l'aquila e forse la lupa con i gemelli.
Legione reclutata da Giulio Cesare nell'inverno 58-57 a.C. durante la conquista della Gallia Comata, e unitasi alle truppe nel marzo di quell'anno, insieme alla sua legione gemella, la LEGIO XIII, prima della campagna contro Belgi e Nervi, alla quale partecipa (primavera ed estate del 57 a.C.). Prende successivamente parte (primavera ed estate del 56 a.C.) alla campagna contro le popolazioni della costa atlantica delle Gallie (Veneti e Menapi); due anni dopo, tra maggio e settembre del 54 a.C. partecipa alla seconda spedizione in Britannia e, tornata sul continente, è stanziata nella zona della selva Arduena (Ardenne).
Duramente impegnata in Gallia nel 54-53 a.C. contro gli Eburoni, subisce l'assedio al campo di Aduatuca (futura Germania Inferior) dove sta svernando insieme con altre cinque coorti (forse il nucleo di una legione in fase di costituzione): praticamente distrutta (caduto il suo legato e il comandante del gruppo di combattimento), è immediatamente ricostituita agli inizi dell'anno seguente in Gallia Cisalpina, probabilmente intorno al nucleo dei sopravvissuti.
Tornata in Gallia, prende parte alle operazioni contro gli Eburoni e, nuovamente circondata e attaccata negli aquartieramenti di Aduatuca, si salva da un ulteriore disastro.
Passa l'inverno 53-52 a.C., insieme ad altre legioni, o ad Andematunnum (futura Germania Superior) o Agedincum (Gallia Lugdunensis) nel paese dei Senoni.
Nel 52 a.C. una parte della LEGIO XIV rimane ad Agedincum, mentre i restanti legionari operano nella zona di Lutetia Parisiorum (Gallia Lugdunensis), subendo insieme al resto delle truppe una sconfitta a Gergovia (Aquitania) contro i Galli, e partecipando poi al vittorioso assedio di Alesia (Gallia Lugdunensis), che segna la definitiva sconfitta delle tribù comandate da Vercingetorige. Stanziata nell'inverno 52-51 a.C. a Cavillonum e successivamente a Cenabum (Gallia Lugdunensis) per controllare le tribù della zona.
Sempre agli ordini di Cesare, la LEGIO XIV prende parte nel 49 a.C. alla campagna in Hispania contro Pompeo (battaglia di Ilerda), conclusasi la quale passa in Italia a Brundisium e dunque probabilmente nel 48 a.C. alla campagna in Macedonia (battaglia di Pharsalus) dove rimane di base, e nel 46 a.C. alle operazioni in Africa (secondo gruppo di legioni) e alla battaglia di Tapsus (4 aprile) che segna la sconfitta delle truppe pompeiane.
Sciolta con tutti gli onori nel 46 a.C. come molte delle legioni veterane di Cesare (i suoi veterani installati in Africa e Italia),
Ritroviamo menzionata la LEGIO XIV nel 41 a.C., ricostituita da Ottaviano (questo forse il motivo del capricorno come suo simbolo e non il toro come tutte le legioni cesariane) anche con veterani di Cesare di questa unità; forse partecipa nel 35-34 a.C. alla campagna contro i Dàlmati, e sicuramente nel 31 a.C. è presente alla battaglia di Actium (Epirus) dalla parte di Ottaviano, nella battaglia che segna la definitiva sconfitta di Marco Antonio.
In questo periodo (forse dal 29 a.C.), la LEGIO XIV è rinforzata con soldati provenienti da altre legioni: o da quelle ormai sciolte di Marco Antonio (forse la stessa LEGIO XIV di questo esercito), o da quelle di Ottaviano in occasione della riforma dell'esercito e della riduzione del numero delle legioni e da questo momento acquisisce probabilmente il nome GEMINA (gemella, unione di più legioni).
Dopo un brevissimo periodo in Italia (Aquileia), dal 28 a.C. è inviata in Aquitania, per contribuire alla pacificazione di questa regione, per poi spostarsi in Illyricum, da dove è probabile partecipi nel 15 a.C. all'occupazione di Raetia e Noricum e nel 12-9 a.C. alle campagne in Germania agli ordini di Druso, e a quelle successive del 8-7 a.C. agli ordini di Tiberio; dal 13 a.C. base permanente della LEGIO XIV GEMINA è Mogontiacum (Gallia Belgica e in seguito Germania Superior) in un campo condiviso con la LEGIO XVI GALLICA.
Sempre Tiberio nel 4-5 conduce una grandiosa operazione in Germania (oltre alla XIV GEMINA, presenti le legioni VIII AUGUSTA, XV APOLLINARIS, XX VALERIA VICTRIX, XXI RAPAX, XIII GEMINA, XVI GALLICA e un'altra legione sconosciuta), contro Maroboduo re dei Marcomanni a cui è imposta la pace, ma una pesante rivolta in Pannonia e Dalmatia impedisce il proseguio delle operazioni, rivolta che impegna le truppe romane dal 6 al 9 e a cui partecipa probabilmente anche una vexillatio della LEGIO XIV GEMINA.
A seguito del disastro di Teutoburgo del 9 (secondo alcuni da questo momento la legione prende base a Mogontiacum), partecipa alle operazioni difensive del 11-12 in Germania e a quelle del 15-16 agli ordini di Germanico (battaglia di Idistavisio nel 16).
La LEGIO XIV GEMINA partecipa in seguito, con una vexillatio, a sedare nel 21 una rivolta nelle Gallie di Treviri e Edui in rivolta contro la pesante tassazione romana e nel 28 alle operazioni contro i Frisi sul Rhenum.
Nel 43 la LEGIO XIV GEMINA è chiamata (insieme alle sue cohortes auxilia I-VIII Batavorum) a far parte del corpo di invasione della Britannia; dopo una prima fase di conquista (con base a Camulodunum con la LEGIO XX VALERIA, Ratae Coritanorum, Lactodorum), la legione viene stanziata dal 48 a Manduessedum, da dove si sposta nel 49 a Letocetum e nel 56 a Viroconium Cornoviorum (al posto della sua cohors VI Thracum quingenaria equitata), segnando dunque una chiara linea di penetrazione del territorio in direzione nord-est. E' probabile che, convertita nel 49 Viroconium Cornoviorum in una colonia civile, molti veterani vengano lì stanziati.
Durante il governo di Ostorius Scapola, la LEGIO XIV GEMINA combatte contro Corsovi, e in seguito contro i Deceangli e Briganti.
Combatte intorno agli anni 50 contro le tribù dell'attuale Galles, Siluri e Ordovici, ma le operazioni più impegnative sono quelle del 60-61 contro gli Iceni guidati dalla regina Boudicca, che si concludono con la sconfitta totale di questa tribù nella battaglia di Manduessenum a cui fa seguito l'eliminazione dell'enclave druida dell'isola di Mona.
A seguito di questa operazione la LEGIO XIV GEMINA é ricompensata con il titolo onorifico di Martia Victrix ("vittoriosa, benedetta da Marte"), acquisendo la fama di essere una delle legioni migliori dell'impero.
Quando Camulodunum, venne rifondata con il nome ufficiale di Colonia Victricensis, è probabile che ciò sia dovuto all'istallazione di veterani della LEGIO XIV GEMINA e della LEGIO XX VALERIA VICTRIX.
Il reparto torna sul continente nel 64 o 67 a Lugdunum (Gallia Lugdunensis), in previsione di una campagna nel Puertas Caspias (l'attuale Caucaso); mentre la LEGIO XIV GEMINA si trova in Pannonia, vengono separate e inviate in Germania Inferior le sue truppe ausiliarie (coorti batave), i cui rapporti con i legionari non sono ottimali.
Allo scoppio della guerra civile nel 68 la legione si trova in Dalmatia, passa in Italia e successivamente in Pannonia, dove passa l'inverno 68-69 a Carnuntum.
Alla caduta di Galba la LEGIO XIV GEMINA si schiera a favore di Otone, a cui invia circa 2000 legionari, e per lui combatte e viene sconfitta nella prima battaglia di Bedriacum (14 aprile 69) dalle truppe che appoggiano il nuovo pretendente al trono, L. Aulo Vitellio; sorte vuole che i legionari si trovano ad affrontare in questa battaglia tra le altre truppe, proprio i propri ex ausiliari batavi.
Pare che, non avendo partecipato la legione al completo, all'interno della LEGIO XIV GEMINA si negherà sempre questa sconfitta; gli viene dunque ordinato di rientrare in Britannia, e durante il tragitto verso il porto di Gesoriacum (Gallia Belgica) per imbarcarsi, incontra nuovamente le sue vecchie corti ausiliarie batave ad Augusta Taurinorum (Italia): lo scontro è inevitabile e porta addirittura all'incendio della città (10-15 maggio 69), mentre precedentemente la retroguardia della LEGIO XIV GEMINA, grazie al prestigio di cui gode il reparto, é riuscita a calmare gli animi dopo un violento scontro a Ticinum, tra i legionari della LEGIO V ALAUDE e truppe ausiliarie galliche.
Dalla Britannia (base di Glevum o Viroconium) la LEGIO XIV GEMINA si pronuncia a favore di Vespasiano, nuovo e definitivo imperatore, ma non partecipa alla seconda fase della guerra civile.
La LEGIO XIV GEMINA viene comunque richiamata subito nel continente: nel maggio del 70 si imbarca su navi della Classis Britannica a Dubris o a Portus Lemanus (Britannia) e, sbarcata a Gesoriacum (Gallia Belgica), si trasferisce immediatamente in Germania per dare il suo contributo nella repressione della rivolta degli ausiliari Batavi di G. Civile, avendo una parte decisiva nella battaglia dei Castra Vetera (Germania Superior).
Altre operazioni nel 73-74 sul Reno (Agri Decumates), e nel 77-78 contro i Bructeri (con una vexillatio) vedono impegnata la LEGIO XIV GEMINA, di stanza dal 70 nella base di Mogontiacum (Germania Sup.), dove insieme alla LEGIO I ADIUTRIX, partecipa alla ricostruzione della città gravemente danneggiata durante la rivolta batava e costruendo il primo ponte fisso sul Reno in questa zona, e mantenendo distaccamenti a Dibio (Germania Sup.) e nelle attuali località di Mirebeau in Francia e Hochrhein in Germania.
Nel 83-85 prende parte alla campagna dell'imperatore Domiziano contro i Chatti (che proprio a Mogontiacum ha il suo quartier generale), una parte di essa combattendo integrata in una unità creata appositamente, e nel 90-92 a quella contro i Sarmati, entrambe sul Danuvius.
Nel frattempo la LEGIO XIV GEMINA ha sostenuto la rivolta del 88-89 del governatore della Germania Superior, L.A. Saturnino. Nel gennaio o febbraio del 89 l'accampamento riceve la visita dell'imperatore Domiziano che ordina numerose esecuzioni dei sostenitori di Saturnino.
Questa rivolta, ha come conseguenza lo spostamento della LEGIO XXI RAPAX (che dal 83 é di base a Mogontiacum), e il trasferimento anche della XIV GEMINA in Pannonia, con una sequenza oggetto di un incredibile numero di interpretazioni da parte degli storici, interpretazioni che riportiamo schematicamente:
-92 nei Balcani, 94 a Mursa, 94-102 o 106 ad Aquincum, 106 a Carnuntum
-103 a Vindobona, 117-118 a Carnuntum
-fine I secolo a Vindobona, 114 a Carnuntum
-107-114 a Vindobona
-92-97 a Mursella, 97-101 a Ad Flexum
-Ad Flexum, Carnuntum, Vindobona, Carnuntum, con un vexillatio a Vindobona nel 101-103, con passaggio anche a Sirmium e Mursella
- con un vexillatio a Vindobona dopo il 106
-101 ad Aquincum
-Mursella, Vindobona, Aquincum
-Mursella, Ad Flexum, Vindobona, 113 a Carnuntum
-breve permanenza a Brigetio
-92-102 Aquincum, 102-106 Vindobona, Carnuntum
-a Mogontiacum fino almeno al 97
Nella sua partenza dalla Germania la LEGIO XIV GEMINA è accompagnata dalla ala I Canninefatum Civium Romanorum.
La base di Carnuntum, da dove la LEGIO XIV GEMINA ha il compito di controllare le tribù dei Marcomanni oltre Danubio (anche con distaccamenti oltre limes), ospita anche marinai della flotta danubiana (Classis Flavia Pannonica), e per un breve periodo anche soldati della LEGIO XI CLAUDIA.
Negli anni 92-98 una sua vexillatio, insieme con altre della LEGIO XIII GEMINA e LEGIO XV APOLLINARIS, staziona a Brigetio (Pannonia Sup.) di rinforzo alla LEGIO I ADIUTRIX, e di aiuto alla costruzione del campo stabile di questo reparto.
La legione combatte nelle campagne daciche di Traiano nel 101-102 (con una vexillatio) e del 105-106, e i suoi veterani sono insediati a Sarmizegethusa.
Dopo questa guerra la LEGIO XIV GEMINA rimane a Carnuntum (Pannonia Sup., base che conserva fino alla fine della sua storia), da dove invia numerose vexillationes in varie parti dell'impero durante svariate guerre e campagne: nel 132-135 contro i Giudei (con la LEGIO I ITALICA), nel 144-152 in Mauritania contro i Mauri, nel 162-166 nella campagna di Lucio Vero contro i Parti (in compagnia di altri distaccamenti legionari pannonici).
La LEGIO XIV GEMINA nel 166-169 si mobilita contro le incursioni dei Marcomanni nel nord Italia (approfittando dell'assenza della legione, il campo di Carnuntum viene attaccato e distrutto nel 167, e successivamente ricostruito in collaborazione agli uomini della LEGIO I ADIUTRIX di base a Brigetio dove si trova anche una vexillatio della LEGIO XIV GEMINA); partecipa inoltre alle guerre del 169-175 e 178-180 sul Danubio contro Suebi (Quadi e Marcomanni) e Sarmati, condotte dall'imperatore Marco Aurelio, che ha a Carnuntum il suo quartier generale (forse la legione prende parte anche alle operazioni del 188-189).
Tra queste operazioni militari, non va dimenticato che gli uomini della legione partecipano anche alla costruzione di opere pubbliche, tra cui probabilmente l'anfiteatro di Carnuntum nel 184.
Nel 193 (13 aprile), durante le lotte di potere seguite all'uccisione dell'imperatore Pertinace, la LEGIO XIV GEMINA è una di quelle (forse la prima) che proclama imperatore Settimo Severo, governatore della Pannonia, e una parte di essa accompagna il nuovo imperatore nella sua discesa in Italia (via Emona, Aquileia, Ravenna), e in seguito (dopo aver ceduto parte dei suoi soldati alle cohortes praetorie ed un breve ammutinamento) nelle operazioni contro l'altro pretendente al trono, Pescennio Nigro, in Cilicia (193-194).
Subito dopo, nel 194-196 la legione partecipa alla campagna contro i Parti (anche nel 197-199 con una vexillatio), mentre nel 197 è contro la rivolta di C. Albino nella battaglia di Lugdunum (Gallia Lugdunensis).
Durante tutto il III secolo la LEGIO XIV GEMINA è attiva su vari fronti di guerra con numerose vexillationes: nel 213 contro gli Alamanni su Reno e Danubio, nel 216-217 contro i Parti (forse con base a Zeugma - Syria, negli accampamenti della LEGIO IV SCYTHICA), nel 231-232 nella campagna contro i Persiani Sasanidi, nel 235-238 nelle campagne contro Germani e Sarmati su Reno e Danubio, guidate dall'imperatore Massimino il Trace, ai cui ordini la LEGIO XIV GEMINA rimane anche durante l'assedio di Aquileia, quando lo stesso imperatore è ucciso dai propri soldati (10 maggio 238).
Nel 242-244 con una vexillatio la legione è nuovamente in Oriente contro i Persiani Sasanidi, vexillatio che rientrando alla base di Carnuntum, nel 246, partecipa ai combattimenti contro i Carpi penetrati in Dacia Malvensis, mentre i legionari rimasti alla base, combattono i Quadi; in questi anni un reparto della LEGIO XIV GEMINA è di base permanente ad Aquileia.
Nel 251 la legione interviene con una vexillatio contro i Goti in Moesia (sconfitta romana nella battaglia di Abrittus e morte dell'imperatore Decio, già salito al soglio imperiale nel 249 con l'appoggio della LEGIO XIV GEMINA), nel 258 e 261 é schierata contro gli Alamanni su Reno e Danubio (perdita degli Agri Decumates), e l'anno seguente appoggia la ribellione del governatore della Pannonia Inferior, Ingenuo, e nel 260 quella del governatore della Pannonia Superior, Regaliano (che pone il suo quartier generale a Carnuntum); forse nel 260 una sua vexillatio è presente contro i Persiani nella disastrosa battaglia di Edesa (dove è catturato l'imperatore Valerio).
Sul finire del regno di Gallieno (260-268), un distaccamento di mille uomini è stanziato a Poetovio (Pannonia Sup.), insieme a distaccamenti di altre legioni, dando probabilmente vita a quella che nel basso impero è conosciuta come LEGIO QUARTODECIMANI.
Molto probabilmente nel 270 è impegnata contro i Vandali in Pannonia Inferior, mentre nel 272-273 una sua vexillatio partecipa alla riconquista delle province orientali controllate dal Regno di Palmyra (Syria); è probabile che questa vexillatio nel 274 sia schierata dall'imperatore Aureliano nella vittoriosa battaglia di Durocatalauni (Gallia Belgica) contro le province galliche staccatesi dall'impero nel 260. A tal riguardo desta ancora perplessità una moneta di Victorino a capo dell' imperum gallorum nel 268-269, e riportante il nome della LEGIO XIV GEMINA; forse una vexillatio di questa legione, trovatasi fuori dei propri territori di competenza che abbia aderito a questo fasullo regno, o forse semplice propaganda.
In seguito è possibile che la LEGIO XIV GEMINA partecipi nel 295 alle operazioni contro i Marcomanni sul Danubio, nel 295-298 con una vexillatio nelle operazioni contro i Persiani e nel 299 contro Quadi e Marcomanni (Suebi), operazioni ripetute nel 306-307 e 310 sul medio Danubio, sempre probabilmente con il concorso di questa legione.
Nel 308 a Carnuntum, si tiene una conferenza a cui partecipano tutti gli aspiranti al trono per discutere i problemi della successione. Parte della legione è basata ad Arrabona (Pannonia I).
Nel 353 si schiera contro la sollevazione di Magnenzio, mentre negli anni 374-375 è quasi sicuramente ancora impegnata contro le incursioni di Quadi e Sarmati in Pannonia, essendo Carnuntum la base generale delle operazioni dell'imperatore Valentiniano I.
Non è da escludere che nel 382 o 383, in parte o totalmente, Carnuntum sia ceduta alle popolazioni barbariche lì installate dall'imperatore Graziano.
All'inizio del V secolo la LEGIO XIV GEMINA, convertita in legione ripensis, è agli ordini del Dux Pannoniae Primae, esercito imperiale d'Occidente, divisa tra le basi di Carnuntum ed Arrabona; scompare in quegli anni.
TITOLI
[(Fidelis)° Martia Victrix ]* (Alexandriana? Severiana)** (Antoniniana)*** (Gordiana)· (Philippiana)·· (Maximiniana)···
°AE 1902, 0249. *dal 61 dC. **sotto Alessandro Severo. ***sotto Caracalla. ·sotto Gordiano III. ··sotto Filippo. ···sotto Massimino.
COMANDANTI (LEGATI)
L. Arunculeius Cotta (nel 57-54 a.C.)
Q. Titurius Sabinus (legato? nel 54 a.C.?)
C. Antistius Reginus (nel 53 a.C.)
Q. Fufius Calenus (nel 51 a.C.)
L. Nonius Asprenas (legato? nel 9)
P. Vitellius? (legato? nel 15)
L. Stertinius? (legato? nel 15)
L. Seius Tubero (legato? nel 16?)
C. Hosidius Geta? (nel 43)
T. Flavius Sabinus? (nel 43)
A. Didius Gallus? (nel 43)
T. Clodius Eprius Marcellus? (nel 49-53)
M. Fabius Priscus (nel 70)
P. Baebius Italicus (nel 83)
Sex. Iulius Severus Cn. Minicius Faustinus (poco prima del 119)
Cn. Papirius Aelianus Aemilius Tuscillus (circa nel 125-130)
T. Caesernius Statius Quinctius Statianus Memmius Macrinus (sotto Adriano)
T. Prifernius Paetus Rosianus Nonius Agricola C. Labeo Tettius Geminus (legato? circa nel 140)
P. Cluvius Maximus Paulinus (sotto Adriano)
M. Nonius Macrinus (nel 148-151)
M. Statius Priscus Licinius Italicus (nel 151-155)
Q. Pompeius Vopiscus C. Arruntius Catellius Celer Allius Sabinus (nel 135 o sotto Antonino Pio)
Iallius Bassus Fabius Valerianus (sotto Antonino Pio prima del 156)
C. Vettius Sabinianus Iulius Hospes (nel 166-168)
L. Ragonius Vrinatus Larcius Quintianus (nel 177)
A. Iulius Severus? (nel 177)
T. Flavius Secundus Philippianus (nel 193)
C. Iunius Faustinus Placidus Postumianus (circa nel 198-205)
Cn. Petronius Probatus Iunior Iustus (sotto Alessandro Severo)
LEGIO V PARTHICA
Il suo nome è un arcaismo influenzato dalla zona di destinazione (dove l'impero partico che tanto aveva minacciato il confine orientale era già caduto e sostituito dai Persiani Sasanidi) e dal fatto di andare ad affiancare altre legioni con questo nome, già esistenti.
Costituita dall'imperatore Diocleziano nel 293 (insieme alle LEGIO IV e VI PARTHICA) nell'àmbito della riorganizzazione del confine orientale dell'impero romano, la LEGIO V PARTHICA è posta di base ad Amida (Mesopotamia), in corrispondenza di un importante ponte che consente di attraversare il fiume Tigri.
Nel 295-298 forse partecipa alle operazioni contro i Persiani. Nel 360 è incapace di difendere la città dall'attacco dei Persiani di Sapore II che conquistano la fortezza e distruggono la legione, che non viene ricostituita.
LEGIO V MACEDONICA
Il suo nome significa "macedone" probabilmente per aver servito in quella regione per un certo periodo; simboli della legione sono il toro, la Vittoria con l'aquila, l'elefante (?).
Le origini di questo reparto sono incerte. Forse nell'esercito pompeiano e passata agli ordini di Cesare (che aveva già una sua LEGIO V) prima del 4 aprile 46 a.C., quando combatte a Thapsus (Africa) contro i pompeiani, e dove sconfigge le truppe di re Giuba I dotate di elefanti; da qui uno dei simboli della legione.
L'appellativo VRBANA è estremamente controverso; riferito probabilmente a Roma (l'Urbe per eccellenza), secondo alcuni autori è da riferire a una LEGIO V VRBANA, reclutata nel 43 a.C. dal Console Caius Vibius Pansa come guarnigione di Roma mentre il resto dell'esercito si porta a Mutina per combattere contro Marco Antonio, o che sia invece una legione del terzo triumviro Emilio Lepido. Certo che queste ipotesi non contrastano con le notizie certe della storia di questa legione.
Nel 44 a.C. si trova in Macedonia per la spedizione contro i Parti (annullata a causa dell'assassinio di Cesare); qui si rifugiano alcuni dei cospiratori che riuniscono un'esercito (tra cui la LEGIO V MACEDONICA), sconfitto da Ottaviano nella doppia battaglia di Philippi (4 e 23 ottobre 42 a.C.). Passata dopo la sconfitta nell'esercito di Ottaviano, partecipa alla battaglia di Actium (Epirus) nel 31 a.C. (in quegli anni troviamo dei suoi veterani, o quelli della V VRBANA in Veneto, ad Ateste), e successivamente è destinata nei Balcani. Nel 29-27 a.C. partecipa alle operazioni contro Sciti e Bastarni, e nel 20 a.C. viene trasferita in Oriente (probabilmente in Galatia) dove, sulle sponde dell'Eufrate, presiede, insieme ad altre legioni, alla restituzione da parte di Fraate IV re dei Parti a Tiberio, delle insegne e dei prigionieri presi nella battaglia di Carrhae (53 a.C.) e nella spedizione di Marco Antonio (36-35 a.C.). Nel 16 a.C. dei suoi veterani vengono insediati a Berytus e Heliopolis (Syria Phoenicia) insieme a quelli della LEGIO VIII AVGVSTA. Nel 12-10 a.C. partecipa probabilmente alle operazioni in Thracia del proconsole Calpurnio Piso, forse inserita nell'exercitus Thraciae Macedoniaeque. Nel 6 d.C. dalla Macedonia viene spostata a Carnuntum (Pannonia) e integrata nell'esercito riunito da Tiberio per la progettata conquista del regno marcomanno; operazione annullata a causa della rivolta di Illiri e Pannoni, alle cui operazioni di soffocamento dell'insurrezione, partecipa anche la LEGIO V MACEDONICA (fino al 9), contrastando anche una breve incursione di Daci attraverso il Danuvius. Probabilmente dal 10 è di base a Oescus (o inizialmente a Ratiaria - Moesia, provincia dal 15 dopo, forse, brevi periodi a Scupi e Naissus). Dalla nuova base di Oescus (con permanenze anche a Singidunum) collabora con la LEGIO IV SCYTHICA, alla costruzione nel 33-34 di una via di attraversamento della provincia della Moesia e ad altre opere di viabilità. Compito della LEGIO V MACEDONICA è anche di intervenire nel regno vassallo di Thracia a difesa degli interessi romani (nel 19, nel 21 e, nel 26-27, accompagnata dalla cohors I Sugambrorum e dalla LEGIO IV SCYTHICA). Nel 45 è probabile che un'aliquota della LEGIO V MACEDONICA sia aggregata alla vexillatio della LEGIO VIII AVGVSTA per le operazioni nel Regnum Bosphori e l'anno seguente partecipa alle operazioni per la trasformazione del regno di Thracia in provincia; in questa occasione sue vexillationes formano con altre delle legioni VIII AVGVSTA e IV SCYTHICA uno specifico gruppo di combattimento agli ordini del prefetto Cornelius Valerianus. Durante il regno di Claudio (41-54) alcune unità ausiliarie aggregate alla LEGIO V MACEDONICA, sono le alae Gallica, Pansiana, I Scubulorum, e la I Gallorum Capitoniana. Probabilmente nel 62 (o di poco anteriormente) viene trasferita ad Oriente (accompagnata dalla cohors III Augusta Cyrenaica sagittariorum equitata), di riserva nel Pontus, per poi partecipare (dopo l'iniziale sconfitta per i romani a Rhandeia) nel 63 alle ultime vittoriose operazioni contro i Parti per la conquista dell'Armenia. Stanziata nei dintorni di Antioquia (Syria), una sua vexillatio nel novembre del 66 viene aggregata alla LEGIO XII FVLMINATA, mobilitata dal governatore della Syria Cestio Gallo per arginare sul nascere la rivolta giudaica, tentativo risoltosi con una sconfitta per le armi romane; per soffocare l'ormai dilagante rivolta, viene nominato governatore della Iudea Tito Flavio Vespasiano, a cui ordini viene posta anche la LEGIO V MACEDONICA (insieme alla LEGIO X FRETENSIS e alla XV APOLLINARS), riunite a Ptolemais (Aegyptus) nel febbraio 67. Durante le operazioni del 67, la LEGIO V MACEDONICA (di base a Nicopolis-Emmaus) prende parte alla conquista di monte Garizim (santuario dei Samaritani), e di Iotapata, Gadara, Tiberias, Taricheae, Gamala. Passato l'inverno a Cesarea Maritima (Iudea) con la LEGIO X FRETENSIS, nella primavera del 68 si porta a Scythopolis per le operazioni di quell'anno, per rientrare a Cesarea Maritima con la LEGIO XV APOLLINARS a svernare. Nel frattempo nel giugno 68 è salito al soglio imperiale Galba a cui tutte le legioni orientali giurano fedeltà, come anche al nuovo imperatore Otone nel marzo del 69; alla notizia che quest'ultimo è stato sconfitto dal nuovo pretendente Vitellio (Bedriacum, 14 aprile), le legioni orientali eleggono imperatore Vespasiano, a cui giurano fedeltà il 3 luglio 69. Probabilmente alcuni soldati della LEGIO V MACEDONICA (tra gli altri) accompagnano Vespasiano e suo figlio Tito ad Alexandria (Aegyptus) e tornano con quest'ultimo in Iudea all'inizio del 70, quando il nuovo imperatore Vespasiano si porta a Roma, lasciando a Tito la prosecuzione della guerra in Iudea. Un'altra aliquota (2000 uomini) della LEGIO V MACEDONICA (insieme ad altri reparti), agli ordini del governatore della Syria, Licinius Mucianus nel frattempo è partita alla volta dell'Europa a sostegno di Vespasiano (agosto 69, via Cappadocia, Galatia, Asia), e in Moesia respinge un'incursione dei Daci nei dintorni di Ratiaria, su un limes lasciato sguarnito dalle truppe moesiche che si trovano in Italia a combattere. Un'altra vexillatio della LEGIO V MACEDONICA fa parte di una forza d'intervento a Trapezus (Cappadocia) per sedare dei disordini nati dall'instabilità politica di quei mesi. In resto della legione passa insieme agli altri reparti l'inverno 69-70 a Cesarea Maritima, per portarsi con il grosso dell'esercito all'assedio finale di Hierosolyma (aprile-settembre 70), dove la LEGIO V MACEDONICA svolge un ruolo fondamentale. Terminata la campagna, e passato l'inverno 70-71 in Iudea a guardia dei prigionieri e del bottino di guerra, si trasferisce con Tito e la LEGIO XV APOLLINARS a Zeugma (Syria) per un incontro con il re dei Parti, Vologeso I. Il contingente torna poi ad Alexandria (Aegyptus), dove si imbarca per l'Italia (maggio 71) per fare ritorno alle basi danubiane, (forse partecipando alcuni dei suoi soldati al trionfo celebrato a Roma quello stesso anno da Vespasiano); la LEGIO V MACEDONICA è accompagnata da alcune unità ausiliarie tra le quali la cohors I Antiochensium, la cohors I Cispadanensium, e forse l'ala I Raetorum. Tornata dunque alla base di Oescus (Moesia Inf.), la LEGIO V MACEDONICA viene sconfitta (insieme alla LEGIO I ITALICA) nel giugno dell'85 in una battaglia contro i Daci (dove perde la vita il governatore della provincia Oppius Sabinus), partecipando alle successive campagne contro gli stessi Daci nell'86-88 (o 89) e contro i Sarmati nel 90-92. Alla fine di queste vittoriose campagne i soldati della LEGIO V MACEDONICA si occupano di lavori di migliorie sulla rete di comunicazione fluviale sul Danuvius, e presso le officine dei governatori provinciali di Moesia e Dalmatia. Nell'ottobre del 97 non è favorevole alla nomina del governatore della Germania Superior, Vlpivs Traianus a erede dell'imperatore Nerva (preferendo come altre legioni il governatore della Syria Cornelius Nigrinus ex governatore della Moesia Inferior, uno dei soldati più decorati dell'impero), ma eventuali manovre eversive abortiscono immediatamente. In quegli anni, uno degli ufficiali (tribunus laticlavio) della LEGIO V MACEDONICA è Aelius Hadrianus Afer, il futuro imperatore Adriano: proprio lui viene incaricato di portare al nuovo erede al trono, nel novembre 97, le felicitazioni dell'esercito della Moesia Inferior. La LEGIO V MACEDONICA combatte nelle campagne daciche di Traiano del 101-102 e 105-106 e nel 107 viene trasferita nella base di Troesmis (Moesia Inf.) con l'ala I Pannoniorum, aiutando poi alla costruzione del campo della cohors I Dardanorum ad Arrubium (Moesia Inf.). In quegli anni, distaccamenti della LEGIO V MACEDONICA sono a presidio di varie località (Ramidava - Dacia oltre limes, Buridava - Dacia Inferior, Dinogetia e Tropaeum Traiani - Moesia Inferior, Tyras - oltre limes, Olbia - Regnum Bosphori), mentre alcuni suoi veterani contribuiscono alla fondazione della nuova capitale dacica (Colonia) Vlpia Avgvsta Traiana (Dacica) Sarmizegethvsa. Nel 113 una parte della legione viene trasferita in Oriente, svernando ad Ancyra (Galatia), per portarsi nella primavera del 114 a Satala (Cappadocia), per partecipare con altre legioni alla campagna contro i Parti nel 114-117, operando nel Pontus e in Armenia. Di ritorno in Moesia nel 118, è possibile che questa vexillatio intervenga come rinforzo contro l'incursione dei Sarmati Roxoliani in Dacia. Nel 132-135, alcune vexillationes della LEGIO V MACEDONICA sono inviate in Iudea per la repressione della rivolta giudaica (riconquistando Hierosolyma nel 134, e dove si installano i legionari congedati), nel 139 (in unione ad altre forze danubiane) in Armenia per la campagna contro i Parti, e nel 144-152 in Numidia contro le incursioni dei Mauritani. Durante il regno di Antonino Pio partecipa alla campagna contro le incursioni dei Taurosciti a Olbia (Regnum Bosphori), e suoi reparti sono stanziati insieme a quelli di altre legioni della Moesia, nel Chersonesus Tauricus. Nel 163 viene trasferita in Oriente per la campagna del 162-166 contro i Parti (base di Antioquia - Syria) operando nell'Osrhoene, che porta alla riconquista dell'Armenia, e facendo parte dell'esercito che raggiunge le città di Nisibis ed Edesa (Mesopotamia). Successivamente (nel 167) la sua base viene spostata a Potaissa (Dacia Porolissensis), per contrastare le incursioni daciche e a difesa delle miniere d'oro di quella zona; in quel periodo la LEGIO V MACEDONICA è l'unica forza legionaria della provincia, integrata comunque da numerosi reparti ausiliari dipendenti dalla legione e presenti in loco precedentemente all'arrivo della stessa (le alae Electorum, I Siliana, I Tungrorum Frontoniana, I Pannoniorum, le cohortes I Aelia Gaesatorum milliaria, I Alpinorum equitata, I Augusta Itureaorum, I Batavorum milliaria, I Britannica milliaria c.R. equitata, I Brittonum milliaria Vlpia torquata P.F.c.R., I Canninefatium, I Flavia Vlpia Hispanorum c.R. equitata, I Hispanorum P.F., I Vbiorum, II Brittonum, II Hispanorum scutata Cyrenaica equitata, II Nervia Brittonum milliaria, III Baetasiorum, IIII Hispanorum equitata, V Lingonum, VI Thracum equitata, VIII Raetorum c.R. torquata equitata, e i numeri Maurorum S... e Palmyrenorum Porolissensium), come ad esempio un suo centurione è al comando del numerus Germanicianorum. Negli anni 169-175 combatte sul Danuvius contro Suebi (Quadi e Marcomanni) e nel 178-180 e nel 184-186 contro i Sarmati (un suo distaccamento anche in Pannonia Superior, a Carnuntum). Nel 193, durante la crisi per la successione al soglio imperiale, si schiera per il governatore della Pannonia Superior, Settimio Severo, e contingenti della LEGIO V MACEDONICA combattono contro l'altro pretendente al trono, Pescennio Nigro (193-194) e la rivolta di Clodio Albino (battaglia di Lugdunum - Gallia Lugdunensis, 19 febbario 197) e successivamente una sua vexillatio contro i Parti nella campagna del 194-196 che porta alla riconquista della Mesopotamia e dell'Osrhoene, e in quella del 197-199 che consente la conquista della capitale partica Ctesifonte; ancora un reparto della LEGIO V MACEDONICA partecipa alla nuova e sfortunata campagna in Mesopotamia contro i Parti nel 216-217. Un nuovo reparto si unisce alla campagna di Gordiano III contro il nuovo nemico orientale, i Persiani Sasanidi, nel 242-244; probabilmente la medesima vexillatio combatte in Dacia Malvensis contro le incursioni dei Carpi nel 246. Nel 259-260 è probabile che anche una vexillatio della LEGIO V MACEDONICA faccia parte dell'esercito che accompagna l'imperatore Valeriano nella nuova campagna in Oriente contro i Persiani, e che termina con il disastro di Edesa e la cattura dell'imperatore (giugno 260). Un'altra vexillatio della LEGIO V MACEDONICA si schiera contro la sollevazione del governatore della Pannonia Superior, Nonius Regalianus, e partecipa alle operazioni di quell'anno contro gli Alamanni sul Rhenum e sul Danuvius. Un'altra vexillatio è distaccata (insieme a una della LEGIO XIII GEMINA), dalla metà del III secolo, a Poetovio (Pannonia Sup.) a difesa e controllo dell'accesso in Italia; la medesima vexillatio supporta Gallieno nella riconquista territoriale contro l'effimero "impero gallico" nel 262. Intorno al 260 (secondo alcuni nel 257) la LEGIO V MACEDONICA abbandona la base di Potaissa (Dacia Porolossensis) per ritirarsi, con le altre truppe della Dacia, nella Moesia Superior, e ritornare alla vecchia base di Oescus (Moesia Inferior ora nuova provincia di Dacia Ripensis) nel 275 con l'abbandono delle province daciche sotto la pressione dei Goti (anche se a Sucidava rimangono con compiti di controllo piccole aliquote della III e IV coorte della LEGIO V MACEDONICA con legionari della LEGIO VII CLAUDIA). Probabilmente una vexillatio della LEGIO V MACEDONICA accompagna Aureliano nella campagna in Oriente contro il regno di Palmyra nel 272-273, mentre rimane irrisolto il motivo per cui la LEGIO V MACEDONICA compaia su alcune emissioni monetarie di Victorino (268-269) a capo dell'illegittimo "impero gallico" e su quelle di Carausius, usurpatore in Britannia (286-293): forse semplice propaganda o casi di vexillationes spostate per operazioni lontane dalla propria zona e rimaste nelle aree di competenza degli usurpatori. Nel 293 una vexillatio è presente alle operazioni del Cesare Galerio contro i Persiani e nel 295-298 un'altra vexillatio accompagna l'Augusto Diocleziano a reprimere l'insurrezione in Aegyptus di Domizio Domiziano. Con la riforma militare di Diocleziano, la LEGIO V MACEDONICA da vita a varie unità: la principale con la qualifica di legione ripensis rimane a Oescus (Dacia Ripensis) agli ordini del Dux Daciae Ripensis, con distaccamenti a Variana, Cebrus, Sucidava, Bononia, Utum; altre forze dislocate a Ratiaria (Dacia Ripensis), Memphis (Arcadia) a disposizione del Comes Limitis Aegypti. Le basi vengono probabilmente abbandonate nel 447 durante le invasioni unne, e non si sa se questi reparti sopravvivono ulteriormente, anche se una qualche forma di unità militare è probabilmente presente a Oescus nel 586 quando la città è distrutta dagli Avari.
TITOLI
(Vrbana) (Dacica) (Augusta) (Moesiaca) [Invicta (Pia Constans)°] (Victrix)· (Pia Fidelis)* (Constans)** (Pia III Fidelis III)*** (Severiana)+ (Philippiana)*** (Gordiana)·· (Antoniniana)°° (Gallieniana)°°° Variana°°°°
*dal Marco Aurelio. **da Commodo ***da Valeriano. +sotto Alessandro Severo. ***sotto Filippo. ·AE 1893, 0091. ··sotto Gordiano III. °è attestato sotto Marco Aurelio. °°sotto Caracalla. °°°sotto Gallieno. °°°°(AE 1939, 0091)
COMANDANTI (LEGATI)
C. Velleius Paterculus (inverno 6-7)?
Magius Celer Velleianus (tra il 6 e il 9)
Pomponius Labeo (legato? nel 26)
L. Martius Macer (nel 41-43)
Annius Vinicianus (nel 62)
Sestio Vettulenus Cerialis (nel 67-70)
C. Salvius Liberalis Nonius Bassus (tra il 78 e l'81)
Q. Pomponius Rufus? (sotto Nerva)
Q. Roscius Coelius Murena Silius Decianus Vibullius Pius Iulius Eurycles Herculanus Pompeius Falco (nel 101-102)
D. Terentius Scaurianus (nel 105-106)
Calestrius Tiro Orbius Speratus (circa 108-110)
Plotius Iulianus (nel 134)
Cominius Secundus (nel 140)
Q. Fuficius Cornutus (nei primi anni di Antonino Pio?)
M. Sedatius Severianus Iulius Acer Metilius Nepos Rufinus Rutilianus Censor (circa 144-147)
Caecilius Redditus (nel 156-157)
Calpurnius Iulianus (ultimi anni di Adriano o Antonino Pio)
P. Vigellius Raius Plarius Saturninus Atilius Braduanus Caucidius Tertullus (ultimi anni di Antonino Pio)
Aelius Optatus (nel 159-160)
T. Prifernius Paetus Rosianus Nonius Agricola C. Labeo Tettius Geminius (sotto Antonino Pio)?
Maximus (tra l'86 e il 162)
P. Martius Verus (nel 163)
Sesto Calpurnius Agricola Iulianus (nel 164-165)
M. Statius Priscus Licinius Italicus (nel 164-165)
Ignoto (sotto Marco Aurelio?)
D. Clodius Albinus (circa 183)?
M. Valerius Maximianus (nel 182-183)
Iunius Priscus Car... Quintilianus (nel 183-184)
Ti. Claudius Claudianus (nel 195-196)
L. Ovinius Rusticus Cornelianus (primi anni del III secolo)
P. Domitius Antigonus (nel 217-218)
Optatus (prefetto sotto Galieno)