LEGIO V IOVIA
Dedicata a Giove, questa legione è stata creata dall'imperatore Diocleziano (284-305) titolato "gioviano", probabilmente all'inizio del suo regno, con elementi reclutati nella provincia della Pannonia II.
Insieme alla LEGIO VI HERCULIA, che sembra essere stata la legione gemella della LEGIO V IOVIA, staziona nella nuova provincia della Pannonia Secunda dove protegge l'importante città di Sirmium, e avendo la sua base principale a Bononia.
Partecipa probabilmente alla campagna di Costanzo II nel 358 contro Quadi e Sarmati.
Nel 360 si schiera a favore di Giuliano l'Apostata ed è forse una delle legioni che procedono all'assedio di Aquileia nel 361.
Nel 382-383 i Goti vengono installati in Pannonia, ma si presume che la LEGIO V IOVIA non lasci la sua base, in quanto all'inizio del V secolo, la troviamo, in qualità di legione ripensis a Bononia, Castellum Onagrinum e Burgenae (Pannonia II), a disposizione del Dux Pannoniae Secundae. Nelle sue basi stazionano anche altri reparti, quali gli equites Dalmatae (a Bononia e Burgenae), i cuneus equitum Constantinianorum (a Burgenae), e parte degli auxilia Augustensia (a Castellum Onagrinum).
LEGIO IV MARTIA
Dedicata al dio romano della guerra Marte e fondata probabilmente sotto Aureliano (270-275) nel 273 con elementi illirici, come rinforzo della LEGIO III CYRENAICA (che forse fornisce varie coorti come base del nuovo reparto) di stanza in Arabia. Altre possibilità che sia stata costituita sotto Diocleziano nel 293 circa e passata in Oriente per la campagna di Galerio del 298, o reclutata nella medesima provincia di Arabia. Formata da circa 4000 soldati (anziché i canonici 5500), è di base a Betthorus (Arabia), città che nel 363 viene colpita da un devastante terremoto e ridotta di circa la metà dell'estensione originaria. Dunque si presume che la LEGIO IV MARTIA, in quest'epoca non abbia bisogno dell'iniziale spazio per la propria base, e dunque probabilmente sia già stata ridotta negli organici, forse nel 324-337, quando Costantino, a capo di questa parte dell'impero, opera una riduzione degli organici delle legioni per la creazione di un esercito di manovra. Altra possibilità è che proprio nel 363 una vexillatio di 1000 uomini sia aggregata all'esercito di Giuliano per la campagna in Persia: questa vexillatio o il nucleo originario della legione, potrebbe aver dato vita alla LEGIO MARTENSES e alle sue derivazioni. Il resto della legione originaria, all'inizio del V secolo è nella categoria dei limitanei agli ordini del Dux Arabiae.
LEGIO IV ITALICA
Il nome di questa legione è dato dal fatto che cittadini romani provenienti dall'Italia (Transpadana) sono tra i primi reclutati di questa legione (poi anche elementi pannonici).
Costituita nel 231 da Alessandro Severo (emblemi centauro, cicogna), la LEGIO IV ITALICA partecipa alla campagna persiana del 231, e successivamente alla campagna germanica del 234-235 con base a Mogontiacum, dove i suoi soldati partecipano all'uccisione di Alessandro Severo, e nominano imperatore Massimino "il Trace", loro comandante, con cui partecipa alle campagne di quegli anni contro Sarmati, Germani e Carpi.
La LEGIO IV ITALICA segue l'imperatore anche nello scontro contro il Senato, che porta Massimino e le sue truppe all'assedio di Aquileia, che si risolve con la morte dell'imperatore.
Dopo questo tragico accadimento, la LEGIO IV ITALICA (che da poco ha ricevuto nuove reclute), viene inviata in Oriente, dove nel 242-244 combatte nella guerra persiana di Gordiano III.
Rimane di stanza in una località sconosciuta della Mesopotamia, in una zona che, dopo la riforma diocleziana, è inserita nella provincia denominata Maxima Sequanorum o Sequania, una regione abbandonata dalle armate romane dopo la campagna del 363.
Nel tardo impero fa parte dell'esercito permanente dell'Oriente, a disposizione del Magister Militum per Orientem, con la qualifica di legione Pseudocomitatensis.
COMANDANTI
C. Iulius Verus Maximinus (prefetto nel 231-235)
Serapammon (prefetto nel 242-244)
LEGIO III PARTHICA
Costituita nel 196 (probabilmente con elementi italici e illirici) come le sue consorelle (LEGIO I e II PARTHICA) per la campagna contro l'impero dei Parti, come suggerisce il nome, durante il regno dell'imperatore Settimo Severo (193-211), anche se non è escluso che il nome iniziale fosse ADIABENICA (altro popolo vinto da Settimo Severo in Oriente). L'emblema era il centauro.
Inizialmente sconfitta in quella che è poi la vittoriosa campagna contro i Parti e con la conseguente conquista della capitale Cestifonte e della Mesopotamia, fa si che la LEGIO III PATHICA ponga la inizialmente la propria base a Singara (insieme alla LEGIO I PARTHICA) e successivamente a Rhesaena (Mesopotamia).
Non essendo la Mesopotamia una provincia ordinaria (poiché i suoi governatori sono prefetti appartenenti all'ordine equestre e non governatori senatoriali), ne consegue che il comandante della LEGIO III PARTHICA non è un senatore, ma un prefetto dell'ordine equestre.
A Rhasaena alla legione è affidato il controllo sui fiumi Eufrate e Chabora, sulla strada tra le città arabe più importanti, Emesa e Nisibis, e la difesa dell'impero contro i Parti o, dopo la caduta del loro impero, contro i Persiani Sasanidi.
La LEGIO III PARTHICA prende parte alle spedizioni contro i Parti guidata da Caracalla nel 216-217.
Intorno al 230 partecipa ad un breve ammutinamento insieme alla LEGIO I PARTHICA, e successivamente interviene nella guerra persa da Alessandro Severo contro il nuovo impero persiano dei Sasanidi nel 231-232 e forse a quella di Gordiano III nel 242-244.
E' probabile che la legione abbia qualche ruolo anche nelle campagne successive (forse in quella disastrosa nel 260 con una vexillatio nella battaglia di Edesa agli ordini dell'imperatore Valeriano, catturato in battaglia, contro i Persiani di Sapore I, che porta anche all'abbandono della base di Rhesaena) e nel 272-273 nella campagna che porta alla riconquista delle province orientali controllate dal Regno di Palmyra (Syria).
In quegli anni (268-270), per motivi a noi sconosciuti, il nome della LEGIO III PARTHICA, compare su una moneta dell'effimero imperum gallorum, comandato da Victorino.
La LEGIO III PARTHICA torna alla base di Rhesaena dopo le riconquiste territoriali del 283; nel 353, in qualità di legione limitanea, è probabilmente di stanza ad Apatna, sempre in Mesopotamia, dove subisce gli attacchi dei Persiani.
Partecipa alla nuova campagna contro i Persiani dell'imperatore Giuliano nel 363 (dove lo stesso imperatore trova la morte), campagna dopo la quale vengono ceduti molti territori ai Persiani, compresi quelli dove aveva base la LEGIO III PARTHICA.
Da questo periodo la legione diventa pseudocomitatensis, e forse è nuovamente di stanza ad Apatna (Mesopotamia-Osrhoene) nel IV secolo è a disposizione del Dux Osrhoenae (esercito d'Oriente), ma la sua esistenza è dubbia a causa del cattivo stato di conservazione della documentazione (Notitia Dignitatum).
TITOLI
(Severiana)*
*sotto Alessandro Severo.
COMANDANTI
C. Manilius O... (prefetto sotto Settimo Severo o Carcalla?)