GLADII ANTIQVI (VIII-I sec. a.C.)
In epoca arcaica i modelli di spade utilizzate dalle popolazioni italiche erano di svariate tipologie (come il resto dell'equipaggiamento), e soggette a contaminazioni costruttive e stilistiche; è necessario inoltre tener conto del continuo riutilizzo e riciclo delle armi recuperate in battaglia (come di altri oggetti), tali da poter supporre l'utilizzo delle stesse da parte anche di soldati avversari. Gli studi attuali di molti esperti, evidenziano inoltre i limiti di una classificazione moderna che, molto spesso, non tiene conto dell'artigianalità delle produzioni antiche.
La "spada ad antenne", di origine Europea, così denominata per la particolare impugnatura, poteva avere una lama di bronzo di una lunghezza tra i 30 e i 60 cm (dunque a volte un lungo pugnale), con costolatura centrale. Applicata alla lama, tramite due robusti chiodi o rivetti, veniva fissata la caratteristica impugnatura, anch'essa di bronzo, che da il nome a questa tipologia di arma. Alcuni esemplari potevano essere dotati di una curvatura della lama in corrispondenza della punta.
Spada ad antenne databile al IX secolo a.C., dalla necropoli picena di Ancona.
(Cortesia Museo Archeologico Nazionale delle Marche - Ancona-IT.
Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali)
Spada ad antenne databile all'VIII secolo a.C. dalla necropoli villanoviana di Fermo.
(Cortesia Museo Archeologico Nazionale delle Marche - Ancona-IT.
Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali)
Altra tipologia di spada utilizzata (di origine greca), denominata spada a "T" o "Villanoviana" o a "lingua da presa", presenta la lama a forma di foglia allungata, lunga intorno ai 50 cm con costolatura centrale. A differenza della spada ad antenne ha l'anima dell'impugnatura (codolo) in un pezzo unico con la lama; l'impugnatura vera e propria era poi formata da guancette di legno od osso. Il fodero era di bronzo con la parte interna di legno.
Spada databile all'VIII secolo a.C., dalla necropoli picena di Ancona.
(Cortesia Museo Archeologico Nazionale delle Marche - Ancona-IT.
Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali)
Spada a "T", reperto lungo cm 44,3 databile all'VIII secolo a.C.
(Cortesia Royal-Athena Galleries - New York-U.S.A.)
Reperto di spada con fodero da Satricum, databile all'VIII secolo a.C.
(Cortesia Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia - Roma-IT.
Su concessione della Soprintendenza per Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale)
Spada villanoviana databile all'VIII secolo a.C. Lunghezza del reperto cm 44,3.
(Cortesia Hermann Historica, International Auctioneers – Munich-D)
Due spade, un pugnale e quattro foderi di epoca villanoviana; la spada più lunga misura cm 42,7.
(Cortesia Hermann Historica, International Auctioneers – Munich-D)
Spada corta con lama formata da cinque costolature che si riuniscono a due terzi della lunghezza; il manico in oro decorato, è completato da guancette e pomo in elementi d'ambra, tenuti insieme da un filo in oro. Il fodero, in argento con costolature, presenta un terminale a tubetto e doppio disco. Lunghezza della spada cm 38, del fodero cm 27,5. Da Palestrina (Tomba Bernardini) prima metà del VII secolo a.C.
(Cortesia Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia - Roma-IT.
Su concessione della Soprintendenza per Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale)
Spadone di ferro con lungo codolo per il manico e lama rastremata; tipologia che esula dalle classificazioni ordinarie.
Dalla necropoli picena di Grottazzolina, VI secolo a.C.
(Cortesia Museo Archeologico Nazionale delle Marche - Ancona-IT.
Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali)
Tra il VI e il IV secolo a.C. si affermarono anche altre tipologie di spade tra cui lo xiphos greco, con una lunghezza totale dai 50 ai 60 centimetri, fabbricata in bronzo e successivamente in ferro.
Caratterizzata da un'impugnatura a croce, aveva la lama a forma di foglia allungata e rastremata, atta a colpire sia di punta che di taglio.
Spada con fodero da Alfedena, databile al VI secolo a.C.;
di seguito particolari di impugnatura e fodero.
(Cortesia Museo Civico Aufidenate "De Nino" - Alfedena-IT.
Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali)
Lungamente utilizzate (IV-II secolo a.C.) le spade di tipologia lateniana (dalla cosiddetta "cultura di La Tène", che prende il nome da un villaggio situato sulle sponde del lago di Neuchâtel - Svizzera, dove venne rinvenuto un grande deposito votivo dell'età del Ferro); di evidente derivazione celtica,
questa tipologia di spada si contraddistingue per la lama dritta e la spalla obliqua.
Esemplare di spada lateniana con manico in legno, accompagnata dal fodero in metallo,
quest'ultimo dotato di ponticello per l'aggancio al cintuone.
Lunghezza della spada cm 72 di cui cm 11 di manico, lunghezza fodero cm 61;
il fodero è largo cm 5. Da San Biagio Saracinisco (FR) e databile al IV-III secolo a.C.
(Cortesia Museo Archeologico Nazionale "G. Carettoni" - Cassino-IT)
Spada lateniana (La Tène B2) databile alla fine del IV - inizio III secolo d.C., dal
santuario di San Vittore del Lazio (FR); la spada, ripiegata intenzionalmente a scopo
rituale, e che riporta ad agemina due stelle a otto punte e la scritta
TR(EBIOS) POMPONIO(S) C. [F?] [M]E FECET ROMA[I]
Lunghezza del reperto cm 41.
(Cortesia Museo Archeologico Nazionale "G. Carettoni" - Cassino-IT)
Restituzione grafica di spada lateniana rinvenuta
a Numantia (Spagna), campo legionario nel 134-133 a.C.
(Cortesia Römisch-Germanisches Zentralmuseum - Mainz-D - https://web.rgzm.de)
Particolare della stele funebre -databile alla metà del I secolo a.C.- di
Minucius Lorarius, centurione della LEGIO MARTIA TERTIA.
Il gladio con cui il militare è equipaggiato presenta il pomo trilobato.
(Cortesia Museo Archeologico di Padova - Padova-IT)