PAENULA – SAGUM
Genericamente ben individuabili dai rilievi lapidei, i mantelli romani essenzialmente si possono catalogare in due tipologie: il sagum, in lana, tipico della tradizione italica e romana, dalla semplice forma rettangolare, e la paenula, mantello di forma circolare con cappuccio (cuculia), di tipico utilizzo soprattutto da parte dei viaggiatori; in epoca arcaica venivano usate anche semplici pellicce animali.
Esistevano altre varianti e tipologie, come il caracallus (una paenula con cappuccio di forma diversa) o il byrus (o birrus), o ancora il paludamentum, ad appannaggio di consoli (che lo ricevevano all'atto di ricoprire la carica) e poi anche di ufficiali superiori e centurioni.
I mantelli potevano essere fermati sulla spalla o al collo con una fibula (lasciando l'apertura sulla destra per facilitare l'estrazione della spada o per impugnare la lancia), oppure chiusi con bottoni.
Soldato in partenza per la guerra su cratere attico a figure rosse, abbigliato con mantello e berretto a pelliccia; databile al 440 a.C.
(Cortesia Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia - Roma-IT. Su concessione della Soprintendenza per Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale)
Il sagum era il mantello militare per eccellenza, ma sotto questo nome venivano indicati anche i mantelli di Celtiberi, Sarmati, Celti e Germani; il sagum poteva essere impreziosito con frange sul bordo o nappine negli angoli.
Raffigurazioni di sagi indossati da militari, dai rilievi della Colonna Traiana.
(Cortesia Museo della Civiltà Romana - Roma)
Ausiliari che utilizzano il mantello per contenere, rispettivamente, pietre e ghiande missili.
(Cortesia Museo della Civiltà Romana - Roma)
Mantelli con frange sui bordi
(Cortesia Museo della Civiltà Romana - Roma)
Stele funebre di Lucius Septimius Valerinus, della IX Coorte Pretoria; il mantello raffigurato, presenta frange e una nappina sull'angolo.
(Museo Nazionale Romano-Terme di Diocleziano - Roma)
Particolare dai rilievi della Colonna Traiana, raffigurante soldati che indossano le paenule.
Questo tipo di mantello, oltre che in lana, poteva essere anche in feltro (paenula gausapina) e in cuoio (paenula scortea - Marziale XVI, 145 e 130).
(Cortesia Museo della Civiltà Romana - Roma)
Particolare della stele funebre di C. Metellius Florinus, soldato della XII Coorte Urbana;
il soldato, equipaggiato con pilum e scudo, indossa una paenula.
I bordi di questo tipo di mantello, venivano spesso posti sulle spalle, in modo da
lasciare in vista le armi.
(Cortesia Musei Civici di Reggio Emilia–IT)
Particolare del rilievo lapideo detto "della Cancelleria" che raffigura dei soldati della guardia pretoriana con indosso delle paenulae; I secolo d.C. Notare la nappina decorativa
posta nell'angolo del mantello del soldato a destra nell'immagine.
(Foto©Governatorato SCV – Direzione dei Musei. Tutti i diritti riservati)
Particolare della stele funebre di Lucius Monnenius Secundus, milite della IV Coorte dei Vigili.
Il defunto è raffigurato con la paenula con un lembo rialzato.
(Cortesia Civici Musei Capitolini - Roma-IT)
Ritratto di Heliodorus, actuarius militare (segretario o funzionario)
della Cohors XX Palmyrenorum, abbigliato con paenula.
(Cortesia e Copyright © - The Yale University Art Gallery-U.S.A.)
Particolare della stele funebre di Caius Valerius Valens, milite della
Legio VIII Augusta, abbigliato con paenula.
(Museo Archeologico di Korinthos - Korinthos-GR)
Stele di un anonimo soldato (pretoriano?) con paenula, lancia, gladio e piccolo scudo tondo.
Da Pozzuoli (Napoli), e databile all'età traianea.
(Cortesia Antikensammlung der Staatlichen Museen zu Berlin-D)
Attendente di un centurione, abbigliato con la paenula.
(Cortesia Museo delle Antichità - Torino-IT)
Statuetta di bronzo (II secolo d.C.) raffigurante un soldato abbigliato con la paenula,
al di sotto della quale si intravede una lorica squamata.
(Cortesia Museo Civico Archeologico Bologna-IT)
Particolare della stele funebre di Publius Aelius Mestrius, optio della Legio II Adiutrix,
centuria di Attei Dextri, con paenula decorata; databile al 130-160 d.C.
Da Obuda Budapest (Ungheria).
Alcuni ritratti funebri provenienti dall'oasi del Fayyum (Egitto), che ricoprivano i volti di mummie egizie di epoca romana (100-150 d.C.). In alcuni ritratti in questione, fortemente realistici, si possono vedere i colori di alcuni mantelli indossati in quelli che sono stati individuati come ritratti di soldati dell'esercito romano.
Particolare del rilievo databile al 280-300 d.C., raffigurante gli imperatori Diocleziano e Massimiano, avvolti nei loro mantelli, che si abbracciano; notare la resa realistica della scena. Da Nicomedia (Turchia).
Alcuni dettagli di raffigurazioni di paenule, sembrerebbero suggerire una chiusura delle stesse con lacci o forse anche bottoni; di seguito alcuni esempi di bronzo rinvenuti in àmbito romano, premettendo che il loro utilizzo come bottoni è estremamente controverso.
(Cortesia Römisch-Germanisches Zentralmuseum - Mainz-D)
Bottoni dal dal forte romano di Saalburg (Germania).
(Cortesia Römerkastell Saalburg-D)
Bottone dal forte romano di Trimontium (Newstead-Scozia),
e databile tra l'80 e il 180 d.C.
(Cortesia National Museum of Scotland - Edinburgh-GB)
Stele funebre di Quintus Sertorius Festus, centurione della Legio XI Claudia Pia Fidelis;
sul braccio sinistro il paludamentum, passato dietro la schiena, fissato sul petto
e decorato da nappina.
(Civico Museo Lapidario Maffeiano - Verona-IT. - Cortesia www.romanarmy.com)