WEISENAU (IMP. GALLICO) (I-II sec. d.C.)
Dai tradizionali elmi di produzione celtica in ferro, quali il modello Port (in uso nel I secolo a.C.), e secondo alcuni anche da modelli precedenti quali il celtico orientale e occidentale, deriva l'elmo di Weisenau (dal nome della cittadina presso Mainz dove ne sono stati rinvenuti alcuni) o anche classificato come "imperiale gallico" (catalogati dal Robinson da A a K, mentre la tipologia leggermente più tarda, denominata "imperiale italica", è catalogata dal Robinson da A a H), elmo che compare poco dopo la tipologia Haguenau, nella prima età imperiale.
L'elmo Weisenau (sia prodotto in ferro che più raramente in bronzo e altre leghe di ottone) presenta, come il succitato modello Port, due grandi ali o "sopracciglia" variamente conformate sulla parte frontale della calotta, al di sopra dell'archetto paracolpi. Le differenze sostanziali con il precedente modello Port, consiste nel fatto che il paranuca è molto più ampio, e costruito in un pezzo unico con il coppo; altra caratteristica è l'incavo per le orecchie. Non è comunque da escludere che il modello Port e il modello Weisenau abbiano convissuto per un certo periodo, il primo forse destinato alle truppe ausiliarie, il secondo ai legionari.
Completavano usualmente l'elmo, paragnatidi anatomiche incernierate e variamente decorate (decorazioni si trovavano anche sulla calotta), il sistema amovibile di fissaggio delle piume (crista) sulla sommità dell'elmo, cercine paracolpi frontale, maniglia sul paranuca.
Nel corso del II secolo d.C. le mutate tecniche di combattimento (spade più lunghe e dunque posizione più eretta da parte dei legionari), portarono ad un andamento sempre più verticale del paranuca; altro sviluppo fu l'aggiunta sulla calotta di un rinforzo a croce, evoluzione introdotta forse per le campagne daciche (modello Theilenhofen).
Gli ultimi esemplari di elmo Weisenau sono databili a cavallo del II-III secolo d.C. con la tipologia conosciuta come Niedermörmter.
Elmo in ferro rinvenuto sul pianoro dell'Hunnerberg-Nijmegen (Olanda) -dove era posizionato
il castrum legionario di Noviomagus Batavorum- databile al 19 a.C.-17 d.C.;
altezza cm 15, larghezza cm 28,8, lunghezza cm 29,4.
Esemplare (catalogazione del Robinson imp. gallico A) che dalla forma delle ali o
sopracciglia sulla fronte, e dall'assenza totale di decorazioni, risente ancora
molto delle influenze del precedente modello Port.
(Museum Het Valkhof - Nijmegen-NL. - Cortesia www.romanarmy.com)
Altro esemplare coevo al precedente, sempre da Nijmegen.
(Museum Het Valkhof - Nijmegen-NL)
Esemplare di ferro con ampio paranuca, decorato con fascia frontale e rosette di bronzo e smalto.
Dal castrum di Oberaden (Germania), abbandonato nel 9 d.C.
(Cortesia Westfälisches Römermuseum - Haltern-D)
Esemplare in ferro, databile alla prima metà del I secolo d.C.
(catalogato dal Robinson imp. gallico F), che presenta ancora parte
del bordo anteriore argentato, borchie decorative in smalto e il porta cresta.
Lunghezza cm 28,1, larghezza cm 28, altezza (escluse le paragnatidi) cm 19,3.
Rinvenuto a Windisch (Svizzera)
(Cortesia Vindonissa Museum - Brugg-CH)
Dall'accampamento legionario di Aquincum-Budapest (Ungheria), questo reperto in bronzo,
(catalogazione del Robinson imp. gallico I), è databile a cavallo tra il I e II secolo d.C.; altezza cm 15,2 (senza il porta piume), lunghezza cm 22,3, larghezza cm 19,2; notare l'inclinazione del paranuca.
(Magyar Nemzeti Muzeum - Budapest-H. - Cortesia www.romanarmy.com)
(Cortesia Magyar Nemzeti Muzeum - Budapest-H)
Rinvenuto nel Reno presso Mainz (Germania) e databile alla seconda metà del I secolo d.C., questo reperto in bronzo riporta sul paranuca due tabualae ansate a puntinatura, contenenti il nome del proprietario dell'elmo, Lucius Lucretius Celer, della centuria di Gaius Mumius Lolianus della Legio I Adiutrix. Sul lato dell'elmo una cannuccia porta piume (Robinson imp. gallico I).
La Legio I Adiutrix rimase di stanza a Mogontiacum (Mainz) negli anni dal 70 all' 85 d.C.
(Cortesia Germanisches Nationalmuseum Nürnberg-D)
Particolare della stele funebre di Caius Castricius Victor di Como, soldato della Legio II Adiutrix; nel particolare dell'elmo si notano due oggetti a lato che, stante la bassa qualità della resa dei particolari, potrebbero essere -non due corna come ipotizzato da alcuni- due piume; databile al I secolo d.C.
(Aquincumi Múzeum - Budapest-HU - Cortesia www.romanarmy.com)
Elmo di ferro che conserva i bottoni decorativi in smalto rosso; I secolo d.C.
Misure: altezza cm 31, larghezza cm 25,5, lunghezza cm 27,3.
(Cortesia Archäologisches Museum Carnuntinum - Bad Deutsch-Altenburg-A)
Reperto databile alla prima metà del I secolo d.C. (catalogato imp. gallico A) estremamente raro essendo costruito in ottone stagnato; altezza cm 16,2, lunghezza cm 30,5, larghezza cm 28,5. Intorno al bordo inferiore una decorazione a cordonatura.
Paragnatidi perdute, di cui rimangono i chiodi per le cerniere.
(Cortesia Museum der Stadt - Worms-D)
Magnifico reperto di bronzo stagnato databile a cavallo del I secolo a.C.-I secolo d.C.;
altezza cm 19,30.
(Cortesia Hermann Historica, International Auctioneers - Munich-D)
Elmo di bronzo che si caratterizza per le ali frontali inusualmente piegate in giù e con un sofisticato ed inusuale attacco per la cresta; apertura per le orecchie solo accennata; altezza 16,8 cm, peso 858 grammi; prima metà del I sec. d.C. (simile alla catalogazione imp. gallico C del Robinson).
(Cortesia Hermann Historica, International Auctioneers – Munich-D)
Reperto di ferro catalogabile imp. gallico J, è databile al 100-125 d.C.
Altezza cm 17,5; paragnatide riprodotta.
(National Roman Legion Museum - Caerleon-UK - Cortesia www.romanarmy.com)
Elmo di ferro, in origine rivestito da una lamina argentea di cui rimane lieve traccia; paragnatidi perdute, di cui rimangono i fori per il fissaggio delle cerniere.Sulla sommità della calotta, la placchetta per il fissaggio del supporto della cresta, e sulla parte frontale e sul paranuca borchie in smalto rosso. Databile al I secolo d.C., e rinvenuto in una cisterna d'acqua ad Aquileia.
(Cortesia Museo Archeologico Nazionale di Aquileia-IT.
Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali)
Reperto in ferro con accessori di bronzo (rinforzo dell'apertura per le orecchie e piccolo disco sulla parte frontale e supporto apicale per la forcella del porta cresta), databile al 25 d.C. circa e catalogato come imp. gallico E.
Misure: altezza cm 21, lunghezza cm 34, larghezza cm 29.
(Instituut voor Prae en Protohistorie - Amsterdam-NL. - Cortesia Rijksmuseum van Oudheden - Leiden-NL)
Reperto di ferro databile al primo quarto del I secolo d.C. (imp. gallico F) che,
benché fortemente danneggiato, conserva ancora alcune usuali borchie rosse; altezza cm 20.
(Museum Het Valkhof - Nijmegen-NL. - Cortesia www.romanarmy.com)
Altro reperto in ferro catalogabile imp. gallico F.
(Römisch-Germanisches Zentralmuseum - Köln-D. - Cortesia www.romanarmy.com)
Esemplare da Carnuntum - Pannonia Superior (Bad Deutsch-Altenburg-Austria).
(Cortesia Archäologisches Museum Carnuntinum - Bad Deutsch-Altenburg-A)
Esemplare di ferro (imp. gallico F o G) del I secolo d.C.
Presenta una striscia decorativa argentata sul bordo anteriore.
(Xanten Museum-D. - Cortesia www.romanarmy.com)
Elmo di ferro che conserva le rosette a lato in argento e decori a smalto, che coprono i rivetti che servivano per l'attaccatura delle paragnatidi, e la banda d'argento sul davanti, sempre in argento, parzialmente conservata; questa copre le rosette, e trattasi probabilmente di una riparazione e ridecorazione in antico.
L'elmo presenta anche tracce di placcatura di metallo bianco (stagno o argento).
Dalle attaccature del porta piumetto si evince che questo era posizionato di traverso (crista transversa), individuando il reperto come probabilmente appartenuto ad un centurione.
Rinvenuto nel fiume Kupa presso Sisak (Croazia), misura cm 12,5 di altezza, cm 23 di lunghezza e cm 15 di larghezza.
(Arheološki muzej u Zagrebu - Zagrebu-HR - Dal volume "Militaria Sisciensia"-Musei Archaeologici Zagrabiensis)
Esemplare di ferro rinvenuto nel fiume Kupa presso Siscia-Sisak (Croazia),
misura cm 12 di altezza, cm 21 di lunghezza e cm 17 di larghezza, e databile alla
metà del I secolo d.C.
(Arheološki muzej u Zagrebu - Zagrebu-HR - Dal volume "Militaria Sisciensia"-Musei Archaeologici Zagrabiensis)
Bell'esemplare di ferro con guarnizioni e accessori in ottone (catalogazione imp. gallico G), integro,
rinvenuto nel Reno presso Mainz (Germania) e databile al terzo quarto del I secolo d.C.
Altezza cm 29,6.
(Cortesia Museum der Stadt - Worms-D)
(Cortesia www.romanhideout.com)
Elmo di ferro (imp. gallico K), rinvenuto a Wiesbaden (Germania) in un contesto databile al 68 d.C.
Sulla fronte è applicato un ornamento a luna crescente come riparazione,
mentre sul paranuca rimane un residuo di bordo in rame.
(Städtisches Museum - Wiesbaden-D. - Cortesia www.romanarmy.com)
Esemplare di ferro del I secolo d.C. con parti di bronzo, parzialmente restaurato.
Le paragnatidi sono perdute, ma conserva la maniglia sull'ampio paranuca.
(Cortesia Römisch-Germanisches Zentralmuseum - Mainz-D)
Elmo di ferro con applicazioni in ottone.
(Cortesia www.romancoins.info)
Elmo di bronzo eccezionalmente conservato, databile al I secolo d.C., che si caratterizza per il coppo alto, stagnato e decorato sul bordo con perline a sbalzo, ma soprattutto per le paragnatidi con ricche incisioni raffiguranti ali e fulmini; notare sopra la paragnatide sinistra i residui della saldatura che univa il portapiume al coppo. Altezza cm 26, peso grammi 1155.
(Cortesia e Copyright: © Christie's Images Limited)
Esemplare di elmo in oricalco (lega al 80% di rame e 20% di zinco), databile al 70-100 d.C. (catalogabile imp. gallico I), altezza cm 21,3, larghezza cm 85-90, peso gr. 85,8.
Si conserva parte della decorazione frontale, un porta piume laterale (dell'altro rimane traccia della saldatura), le protezioni delle aperture per le orecchie, traccia della saldatura del porta cresta e degli agganci anteriore e posteriore.
Molto marcata l'inclinazione del coprinuca, che conserva ancora la maniglia per il trasporto e iscrizioni a puntinatura, indicanti vari proprietari:
Lucius Iunius Sabinus della centuria di Titus Sario, Gaius Iulius Pro... della centuria di Pollio, Marcus Antonius e Publius Ripanius Aturianus (?) della centuria di Titus Maximus,
Lucius Iunius della centuria di Calventus.
(Cortesia e Copyright: © Christie's Images Limited)
(Cortesia www.romanarmy.com)
Esemplare (imp. gallico I) in bronzo che conserva parte della decorazione frontale, i due porta piume a cannuccia sui lati, copri orecchie rivettati, maniglia di trasporto, saldatura sulla sommità del coppo per l'alloggio del porta cresta; le paragnatidi sono perdute.
Sul paranuca compaiono alcune scritte a puntinatura, con i nomi di Titus Allienus Martial(n)is e Statorius Tertius, entrambi della centuria di Antonius Fronto.
(Museum Dorestad - AL Wijk bij Duurstede-NL)
Esemplare di ferro (imp. gallico C) di cui si conserva il solo coppo,
risultando però interessante per le tracce organiche conservate (pelliccia di martora, cuoio e piume);
probabilmente riadattato e utilizzato da un germanico delle file dei Batavi durante la rivolta
omonima del 69 d.C.
(Museum Burg-Linn – Krefeld-D - Cortesia www.romanarmy.com)