LEGIO VI HERCULIA
Dedicata a Ercole, questa legione viene creata dall'imperatore Diocleziano (284-305), probabilmente all'inizio del suo regno o da Massimiano (386-305) detto "erculeo", da cui forse il nome della legione.
Reclutata forse nella provincia della Pannonia II, e sicuramente lì acquartierata, inizialmente a Ad Militare e successivamente, nel 306 a Teutoburgium, a protezione della città di Sirmium, insieme alla LEGIO V IOVIA, che sembra essere la legione gemella.
E' probabile che la LEGIO VI HERCULIA sia stata una delle poche legioni di epoca basso imperiale, formata da un numero di effettivi di circa 5500 soldati, come le vecchie legioni, ipotesi che si evince da una iscrizione che cita la X coorte di questa legione.
Probabilmente impegnata nel 358 nella campagna contro Quadi e Sarmati in Valeria-Pannonia, sul Danubio.
Nella lotta per il potere del 360, appoggia giuliano l'Apostata (360-363) e partecipa forse all'assedio di Aquileia del 361.
Nel 382-383 i Goti vengono installati in Pannonia, ma si presume che la LEGIO VI HERCULIA non lasci la sua base in quanto, all'inizio del V secolo, la troviamo, in qualità di legione ripensis a Teutoburgium, Castellum Onagrinum (Pannonia II) e Mons Aureus (Moesia I), a disposizione del Dux Pannoniae Secundae.
Accompagnano i soldati della LEGIO VI HERCULIA gli ausiliari del cuneus equitum Dalmatarum ed una unità di Equites promoti, mentre a Castellum Onagrinum vi è una unità conosciuta come auxilia Augustensia; un distaccamento della legione è inoltre basato a Bononia (Pannonia II) nella base principale della LEGIO V IOVIA.
Nella produzione numismatica romana inerente l'argomento militare, una particolare emissione datata al 258-262 d.C.
è quella (di non eccelsa qualità) coniata sotto l'imperatore Gallieno (Publius Licinius Egnatius Gallienus 253-268 d.C.),
raffigurato con corona raggiata (a destra o sinistra, a volte con elmo), con la scritta GALLIENVS AVG
sul davanti di questi antoninianii emessi a Mediolanum.
Tutte le monete al retro riportano nome e numero della singola legione, il simbolo della stessa, e la
titolatura V P V F (cinque volte Pia cinque volte Fedele), VI P VI F (sei volte Pia sei volte Fedele) o VII P VII F
(sette volte Pia sette volte Fedele) in riferimento alla fedeltà dei reparti nei confronti dell'imperatore contro vari usurpatori; l'imperatore volle onorare con questa emissione monetaria anche le Coorti Pretoriane (vedi ALIAE COPIAE SUPRA NUMMOS)
Legio I Adiutrix (LEG I ADI - VI P VI F) con capricorno.
Legio I Italica (LEG I ITAL VI P VI F) con cinghiale.
Legio I Minervia (LEG I MIN VI P VI F) con Minerva che tiene la statua della Vittoria.
Legio II Adiutrix (LEG II ADI VI P VI F) con Pegaso in volo.
Legio II Italica (LEG II ITAL VI P VI F) con Lupa e gemelli.
Legio II Parthica (LEG II PART VI P VI F) con centauro nella doppia versione,
a destra e a sinistra.
Legio III Italica (LEG III ITAL VII P VII F) con cicogna.
Legio IV Flavia (LEG IIII FL VI P VI F) con leone.
Legio V Macedonica (LEG V MAC VI P VI F) con Vittoria e aquila.
Legio VII Claudia (LEG VII CL VI P VI F) con toro.
Legio VIII Augusta (LEG VIII AVG VI P VI F) con toro.
Legio X Gemina (LEG X GEM VI P VI F) con toro.
Legio XI Claudia (LEG XI CL VI P VI F) con Nettuno.
Sotto un'emissione errata con la numerazione IX, anziché XI, e cinghiale;
all'epoca non esisteva più nessuna Legio IX.
Legio XIII Gemina (LEG XIII GEM VI P VI F) con Vittoria e aquila e
la variante con Vittoria e leone.
Legio XIV Gemina Martia Victrix (LEG XIIII VI P VI F) con capricorno.
Legio XXII Primigenia (LEG XXII VI P VI F) con capricorno;
esiste anche la variante, errata, con la numerazione IIXX.
Legio XXX Ulpia (LEG XXX VLP VII P VII F) con Nettuno.
Nella produzione numismatica romana inerente l'argomento militare, una particolare emissione datata al 193-194 d.C.
è quella coniata sotto l'imperatore Settimio Severo (Lucius Septimius Severus Augustus 193-211 d.C.),
raffigurato con corona di alloro e scritta IMP CAE L SEP SEV PERT AVG sul davanti di questi aurei e denari
coniati nel 193 d.C. a Roma e nel 194 d.C. in una zecca orientale (Emesa-Syria Phoenicia?), che sul retro riportano l'aquila legionaria tra due
insegne, e al contorno la scritta LEG, numero e nome della legione (non sempre leggibili) e in esergo la scritta TR P COS; questa
serie di monete fu coniata da Settimio Severo in riconoscimento ai reparti che appoggiarono la sua salita al trono.
Legio I Adiutrix (LEG I ADIVT).
Legio I Italica (LEG I ITAL).
Legio I Minervia (LEG I MIN).
Legio II Adiutrix (LEG II ADIVT).
Legio II Italica (LEG II ITAL).
Legio III Italica (LEG III IT A).
Legio IV Flavia Firma (LEG IIII FL).
Legio V Macedonica (LEG V MAC).
Legio VII Claudia (LEG VII CL).
Legio VIII Augusta (LEG VIII AVG).
Legio XI Claudia (LEG XI CL).
Legio XIII Gemina (LEG XIII GEM).
Legio XIV Gemina Martia Victrix (LEG XIIII GEM M V).
Legio XXII Primigenia (LEG XXII e LEG XXII PRI).
Legio XXX Ulpia (LEG XXX VLP).
Nella sterminata produzione numismatica romana una parte numericamente interessante riguarda l'argomento militare; la moneta talvolta costituisce, al pari di documenti lapidei e steli, l'unica testimonianza tramandataci, in questo caso per risalire a stanziamenti delle varie legioni in determinate zone o ai simboli utilizzati dai vari reparti.
Di seguito alcuni esempi di monete dedicate a varie legioni dell’esercito romano, con motivazioni legate a battaglie, insediamenti di veterani, sedi, compiti assolti o per motivi a noi sconosciuti.
Fanno eccezione in questa pagina le emissioni operate da Marco Antonio per Actium (32-31 a.C.), Settimio Severo, Gallieno, che sono presentate in apposite pagine e quelle dedicate ad altri reparti.
Marco Antonio e Lucio Pinario (Marcus Antonius et Lucius Pinarius Scarpus) – (Cyrenaica, Cirene – 32 a.C. – denario).
Testa di Giove Ammone e scritta M·ANTO·COS·III·IMP·IIII; al retro aquila legionaria tra due insegne e la scritta SCARPVS IMP LEG VIII.
Lucio Pinario, comandante di quattro legioni (tra cui la Legio VIII) di Marco Antonio in Cirenaica, dopo la sconfitta di quest’ultimo ad Azio, si schierò con Ottaviano.
Augusto (Gaius Iulius Caesar “Octavianus” Augustus) – (Lusitania, Emerita Augusta - dopo il 25 a.C. - semisse).
Testa laureata di Augusto e scritta PERM CAES AVG; al retro aquila legionaria tra due insegne e le
scritte CO A E LE[G] V X, dove V e X sono da intendersi come i numeri delle legioni (Legio V Alaude e Legio X Gemina)
i cui veterani vennero insediati a Emerita Augusta (Merida).
Tiberio (Tiberius Iulius Caesar Augustus) - (Hispania, Caesaraugusta – 14-36 d.C. - dupondio).
Testa di Tiberio e scritta (TI) CAESAR DIVI AVG F AVGVSTVS PONT MAX TR POT XXXIII;
al retro due insegne rotonde (!) un vessillo, e le scritte LEG IV LEG VI LEG X CCA (L VETTIACVS) M CATO II VIR.
Tre dunque le legioni (IV, VI e X) insediate a Caesaraugusta (Saragozza).
Tiberio (Tiberius Iulius Caesar Augustus) - (Hispania, Acci – 14-36 d.C. - asse). Testa di Tiberio e scritta
TI CAESAR DIVI AVG F AVGVSTVS; al retro due aquile legionarie affrontanti, ai lati due insegne e le
scritte L I II (riferite alle legioni I e II) C I G A CC I.
Claudio (Tiberius Claudius Caesar Augustus Germanicus) – (Phoenicia, Berytus 41-54 d.C. - assarion).
Testa di Claudio e la scritta TI CLLVD CLISLR; al retro due aquile legionarie, signa e i numeri
V e VIII riferite alle legioni i cui veterani si insediarono a Berytus (Beirut).
Claudio (Tiberius Claudius Caesar Augustus Germanicus) – (Achaea, Patrae - 41-54 d.C. – assarion?).
Testa di Claudio e la scritta TI CLAVDIVS CAESAR AVG GERM; al retro un’aquila legionaria,
due insegne e la scritta COL A A PATR X XII dove i numeri X e XII sono riferiti alle legioni i cui
veterani si insediarono a Patrae.
Nerone (Nero Claudius Caesar Augustus Germanicus) – (Syria Phoenicia, Ptolemaida – 66-67 d.C.?) –
Testa dell’imperatore con un lituo (esistono anche versioni con stella e luna crescente); al retro un
togato con due buoi che arano, dietro quattro vessilli (in alcuni esemplari inscritti con i numeri
legionari III, VI, X, XI) e la scritta DIVOS CLA COL C CS.
La moneta commemora l’insediamento dei veterani sotto l’imperatore Claudio; il retro lo ritroviamo in una moneta
di Adriano con la scritta DIVOS CLAV COL PT OL (Colonia Ptolemais).
Nerone (Nero Claudius Caesar Augustus Germanicus) -
(Gallia Lugdunensis, Lugdunum - dupondio)
Contromarca su un dupondio di Nerone, applicata dopo che l'imperatore era probabilmente
già stato deposto; la contromarca XI si riferisce alla Legio XI Claudia di
stanza a Burnum (Dalmatia).
Autorità della Germania Inferior? - (Germania, Castra Vetera? - maggio/giugno-dicembre 68 - denario).
Coniata probabilmente quando le legioni del Reno erano ancora in dubbio al fianco di chi
schierarsi nella guerra civile.
Testa elmata di Marte con scritta ADSER TOR LIBERTATIS, e al
retro la Vittoria che pone con la sinistra un elmo su un trofeo, e nel contorno la scritta
LEGION XV PRIMIG(enia).
Successivamente la Legio XV Primigenia fu distrutta nel 70 d.C. dagli insorti Batavi
guidati da Giulio Civile e non fu più ricostituita.
Autorità della Germania Inferior? - (Germania, Novaesium? - maggio/giugno-dicembre 68 - denari).
Coniate probabilmente quando le legioni del Reno erano ancora in dubbio al fianco di chi
schierarsi nella guerra civile (stesso contesto della precedente).
Testa di Ottaviano; al retro un leone che salta (simbolo della Legio XVI Gallica) e la scritta LEGIO XV(I);
nella seconda moneta, una testa maschile elmata, al retro leone e scritta GALLICAE LEG XVI.
Nel 70 d.C. la Legio XVI Gallica, in un tentativo di rompere l'assedio alla Legio XV Primigenia,
fu sconfitta dai ribelli Batavi di Giulio Civile;
fu sciolta/rinominata Legio XVI Flavia Firma e inviata di stanza in Cappadocia.
L. Clodius Macer, propretore in Africa (Africa, Carthago? Primavera 68 d.C. - denario). Busto della Vittoria
e la scritta CLODI MACRI SC; al retro la scritta LIB AVG, aquila legionaria tra due stendardi e sotto, LEG III.
Una versione riporta sul davanti la testa di un leone.
Ribellatosi al potere centrale, dopo il suicidio di Nerone e la salita al soglio imperiale di Galba,
venne fatto uccidere da quest’ultimo.
L. Clodius Macer, propretore in Africa (Africa, Carthago? Primavera 68 d.C. - denario).
Figura della Libertà e la scritta L CLODI MAC-RI, S C; al retro la scritta MAC-RIANA LI-B LEG I,
aquila legionaria tra due stendardi.
Vespasiano (Titus Flavius Vespasianus) – (Lycia et Pamphilia, Antiochia ad Pisidiam - 76 d.C.).
Testa dell'imperatore e scritta IMP VESPASIANO CAESARI AVG COS VII P P;
al retro aquila ad ali spiegate su fulmine, ai lati due insegne e la scritta LEG V LEG VI[I].
Domiziano (Titus Flavius Domitianus) –
(Syria Phoenicia, Sebaste o Palaestina, Aelia Capitolina – 81-82 d.C. o 132-135 d.C.).
Contromarche apposta dalla Legio X Fretensis su moneta sconosciuta: sul davanti testa maschile e ovale con scritta LXF;
al retro contromarche con scritta L•X•F con figura di cinghiale e delfino (?) e sotto contromarca con nave.
Contromarca della Legio VI Ferrata di stanza in Judaea,
su una moneta del II secolo d.C.
Traiano (Marcus Ulpius Nerva Traianus) – (Phoenicia, Berytus - 98-117 d.C. - assarion).
Due monete che celebrano la colonia di Berytus (Beirut) e l’insediamento dei veterani delle legioni V e VIII.
La prima riporta la testa di Augusto e la scritta DIVVS – AVGVSTVS; al retro due aquile legionarie affrontanti,
dietro di loro due insegne e la scritta COL V BER VIII.
La seconda moneta, su dritto riporta la testa di Tiberio e la scritta [IMP] CAES AVG [TRAIANO];
al retro due aquile legionarie affrontanti, dietro di loro due insegne e la scritta COL BER V VIII.
Adriano (Publius Aelius Traianus Hadrianus) – (Syria Phoenicia, Ptolemaida - 117-138 d.C. - díchalkon).
Busto dell’imperatore laureato e la scritta IMP TRA HADRIANO CAESAR; al retro Claudio,
come pontefice, con buoi, ara il pomerium; sullo sfondo quattro vessilli, ciascuno inscritto con un numero
legionario (III, VI, X, XI) e la scritta DIVOS CLAV COL PT OL (Colonia Ptolemais).
Antonino Pio (Titus Aurelius Fulvus Boionius Arrius Antoninus Pius) – (Arabia, Bostra – 138-161 d.C.).
Testa dell’imperatore; al retro busto di Zeus e la scritta LEG III CYR;
la Legio III Cyrenaica aveva la propria base a Bostra.
Di questa moneta esiste anche l'emissione a nome di Marco Aurelio (161-180 d.C.).
Marco Aurelio (Marcus Aurelius Antoninus Augustus) e Lucio Vero (Lucius Ceionius Commodus Verus) –
(Roma - 165-166 d.C. – denario).
Galea in navigazione e scritta ANTONINVS AVGVR III VIR R P C (Rei Publicæ Constituandæ).
Al retro la scritta ANTONINVS ET VERVS AVG REST LEG VI (… restitutorum Legionis sextum) e insegne
militari in posizioni diverse.
Queste monete dedicate alla Legio VI Ferrata sono probabilmente giustificate dal ruolo di questo reparto
nella campagna partica, coincidente con l’anniversario della battaglia di Actium, delle cui monete di
Marco Antonio questa emissione riprende i disegni; altra possibile spiegazione (che non esclude le altre)
è che la Legio VI Ferrata fu la prima legione, dopo la battaglia di Actium, ad essere trasferita in Syria e Palestina.
Moneta coniata sotto Marco Aurelio (Marcus Aurelius Antoninus Augustus)
o Lucio Vero (Lucius Ceionius Commodus Verus) –
(Arabia Petraea? - 161-169 d.C.).
Testa dell'imperatore; al retro un grifone seduto e la scritta LEG XV, riferita alla Legio XV Apollinaris.
Giulia Domna (Iulia Domna) – (Syria Phoenicia, Tyrus – 193-217 d.C.).
Busto dell’imperatrice; al retro scena di aratura e il vessillo della Legio III Gallica (LEG III GAL).
Geta (Publius Septimius Geta) - (Syria Phoenicia, Tyrus – 198-209 d.C.).
Busto del Cesare e la scritta P SЄP GЄTA CAЄSAR; al retro aquila con vessillo inscritto LEG III GAL e
scritta SЄPTV RV SMЄTROP COLONI.
Caracalla (Marcus Aurelius Severus Antoninus Pius Augustus) – (Mesopotamia, Rhesaena – 198-217 d.C.).
Testa dell'imperatore e la scritta AYT [OK] ANT [WN]; al retro
un vessillo e la scritta III Ɔ ꟼ S, riferito alla Legio III Parthica Severiana.
Caracalla (Marcus Aurelius Severus Antoninus Pius Augustus) – (Syria Phoenicia, Tyrus – 198-217 d.C.).
Testa dell’imperatore; al retro scena di aratura e il vessillo della Legio III Gallica (LEG III GAL),
e scritta intorno [SEP]TIM TVR[O C]OLO[N].
Sempre coniate a Tyrus sotto Caracalla, altre due monete, sempre con il riferimento alla Legio III Gallica,
databili al 213-217 d.C.
La prima con al retro l’aquila ad ali spiegate su ramo di palma e corona nel becco, conchiglia
di murex e vessillo; la seconda con toro, conchiglia di murex e vessillo con scritta LEG III GAL.
Caracalla (Marcus Aurelius Severus Antoninus Pius Augustus) - (Mesopotamia, Rhesaena - 211-217 d.C.)
Testa dell'imperatore sopra un'aquila (?) e la scritta AVTOK ANTѠN; al retro
un centauro (sagittario) con dietro un vessillo e la scritta III Ɔ (?), probabilmente per Legio III Parthica.
Macrino (Marcus Opellius Macrinus) – (Syria Phoenicia, Tyrus – 217-218 d.C.).
Testa dell’imperatore; al retro scena di aratura e il vessillo della Legio III Gallica (LEG III GAL),
e scritta intorno [SEP]TIM TVR[O C]OLO[N]. Moneta con il retro uguale ad una medesima moneta di Caracalla.
Eliogabalo o Elagabalo (Marcus Aurelius Antoninus Augustus - Heliogabalus o Elagabalus) -
(Syria Phoenicia, Aelia Capitolina - 218-222 d.C.).
Busto dell’imperatore e scritta [IM] C M A ANTONIN; al retro la dea della città tiene nella mano sinistra lo
scettro e nella mano destra uno stendardo sormontato da un'aquila legionaria, con una ghirlanda nel becco;
a destra, un secondo stendardo sormontato da cinghiale, simbolo della Legio X Fretensis, reparto di stanza
ad Aelia Capitolina (Gerusalemme).
Eliogabalo o Elagabalo (Marcus Aurelius Antoninus Augustus - Heliogabalus o Elagabalus) -
(Syria Phoenicia, Tyrus – 218-222 d.C.).
Busto dell’imperatore e scritta IMP CAES M AV ANTONINVS AVG; al retro due buoi aggiogati con dietro
il vessillo inscritto con LEG III GAL; in basso una conchiglia di murex e intorno scritta SEPTIM TVRO COLO.
L’imperatore dovette la sua ascesa al potere grazie a questa legione.
Gordiano III (Marcus Antonius Gordianus Pius) – (Mesopotamia, Singara - 238-244 d.C.).
Busto dell’imperatore; al retro un centauro nell’atto di scoccare una freccia e dietro un vessillo con la scritta ΛЄ Γ.
La città di Singara era la base della Legio I Parthica, il cui simbolo era appunto un centauro (sagittario).
Come la precedente ma sul retro il busto della Tyche con, sopra la corona,
il centauro (sagittario) della Legio I Parthica.
Sempre per la Legio I Parthica, a differenza delle due monete precedenti, questa presenta
il ritratto dell'imperatore (con scritta AVTOK K M ANT ΓOΡΔIANOΝ CAB TΡANKVΛΛINA CЄB)
insieme alla moglie Tranquillina (Furia Sabinia Tranquillina); al retro la Tyche
voltata a sinistra con sopra il centauro (sagittario) con scritta AVΡ CЄΠ KOΛ CINΓAΡA;
sotto si intravede il dio fluviale Mygdonius che nuota.
Serie di monete coniate a Viminacium (Moesia Superior), dedicate alle legioni VII Claudia e IV Flavia,
che presentano interessanti varianti.
Gordiano III (Marcus Antonius Gordianus Pius) – (Moesia Superior, Viminacium - 238-244 d.C.).
Busto dell’imperatore e la scritta IMP GORDIANVS PIVS FEL AVG; al retro la personificazione della
Moesia con due vessilli sovrastati da un toro e da un leone simboli rispettivamente della Legio VII Claudia
e della Legio IV Flavia e la scritta (P) MS C - OL VIM - AN IIII.
Come la precedente, ma al retro la personificazione della Moesia con due vessilli con le scritte VII e IIII
(Legio VII Claudia e Legio IV Flavia) i cui simboli, toro e leone, sono raffigurati ai piedi della Moesia;
sopra ai vessilli i busti di Gordiano III e di Tranquillina (Furia Sabinia Tranquillina), moglie dell'imperatore.
Come le precedenti (databile al 239-240 d.C.) ma la Moesia senza vessilli e con solo il toro e il leone ai
suoi piedi che, come già visto, sono i simboli della Legio VII Claudia e della Legio IV Flavia, e a queste
si riferiscono, senza ombra di dubbio, per una moneta coniata in questa città.
Come le precedenti (databile al 242-243 d.C.), al retro
troviamo la personificazione della Moesia con due vessilli con le scritte VII e IIII riferiti alla Legio VII Claudia
e della Legio IV Flavia i cui simboli, toro e leone, sono raffigurati ai suoi piedi.
Gordiano III (Marcus Antonius Gordianus Pius) – (Moesia Superior, Viminacium - 238-244 d.C.).
Busto dell’imperatore; a differenza delle precedenti, al retro non la Moesia ma l’imperatore con patera e lancia
mentre sacrifica davanti ad un altare e ai lati due vessilli sopra ai quali compaiono le protomi del toro e del leone,
simboli della Legio VII Claudia e della Legio IV Flavia.
Filippo l’Arabo (Marcus Iulius Philippus Augustus - Philippus Arabs) –
(Moesia Superior, Viminacium - 238-244 d.C.).
Moneta i cui tipi abbiamo già visto sopra a nome di Gordiano III, in questo caso con busto di Filippo l’Arabo
e al retro la personificazione della Moesia senza vessilli e con solo il toro e il leone ai suoi piedi che,
come assodato, sono i simboli della Legio VII Claudia e della Legio IV Flavia, e a queste si riferiscono,
senza ombra di dubbio, per una moneta coniata in questa città.
Filippo l’Arabo (Marcus Iulius Philippus Augustus - Philippus Arabs) –
(Syria Coele, Damascus - 244-249 d.C.).
Busto dell’imperatore; al retro la Lupa che allatta i Gemelli e sopra un vessillo con
la scritta LEG V IFR, e scritta COL DAMA[SC METROPO] e in esergo un'ariete.
Questa moneta, riferita alla Legio VI Ferrata, molto spesso ha degli errori nella scritta.
Otacilia Severa (Marcia Otacilia Severa) –
(Moesia Superior, Viminacium o Dacia, Sarmizegetusa - 244-248 d.C.).
Busto dell’imperatrice e la scritta MARCIA OTACILIA SEVERA AVG; al retro la personificazione
della Dacia tiene due vessilli con le scritte V e XIII, riferite alle Legioni V Macedonica e XIII Gemina,
e ai suoi piedi un’aquila ed un leone, simboli delle due legioni.
Come la precedente (databile al 247-248 d.C.) ma emessa a nome di Filippo l’Arabo
(con scritta sul davanti IMP M IVL PHILIPPVS AVG) in Dacia.
Come la precedente ma con la personificazione della Dacia, seduta su uno sgabello.
Filippo l’Arabo (Marcus Iulius Philippus Augustus - Philippus Arabs) –
(Syria Coele-Commagene, Zeugma - 244-249 d.C.).
Busto dell’imperatore e la scritta AYTOK K M IOYΛI ΦIΛIΠΠOC CEB; al retro un tempio tetrastilo con statua
di Zeus, scritta ZεYΓM - ATεΩN, e sotto un capricorno, simbolo della Legio IV Scythica, di base a Zeugma.
Di questa moneta esiste anche la versione a nome di Otacilia Severa.
Filippo l’Arabo (Marcus Iulius Philippus Augustus - Philippus Arabs) –
(Syria Coele-Commagene, Samosata - 244-249 d.C.).
Busto dell’imperatore; al retro la Tyche, seduta, e sotto di lei Pegaso, simbolo della
Legio XVI Flavia Firma, di base a Samosata e scritta CAMOCATЄΩN.
Sotto, lo stesso esemplare coniato a nome di Filippo II (Marcus Iulius Severus Philippus)
(Syria Coele-Commagene, Samosata - 247-249 d.C.), la cui variante vede la Tyche
con un'aquila il mano.
Filippo II (Marcus Iulius Severus Philippus) – (Moesia Superior, Viminacium – 247-249 d.C.).
Busto del Cesare e la scritta M IVL PHILIPPVS CAES; al retro la personificazione della Dacia
con spada (falcata) e vessillo, ai suoi piedi un’aquila e un leone (simboli della Legio V e della Legio XIII)
e la scritta PROVINCIA DACIA AN I.
Traiano Decio (Gaius Messius Quintus (Lucius?) Traianus Decius (Valerianus?)) –
(Syria Phoenicia, Caesarea Maritima – 249-251 d.C.).
Busto dell’imperatore e scritta IMP C C MES Q TRA DECIVS AVG; al retro vessillo con scritta L III GAL
(Legio III Gallica) tra due aquile e scritta COL P F AVG F C CAES METR.
Traiano Decio (Gaius Messius Quintus (Lucius?) Traianus Decius (Valerianus?)) –
(Mesopotamia, Rhesaena – 249-251 d.C.).
Busto dell’imperatore e scritta ΑΥΤ Κ Γ Μ Κ ΤΡ ΔЄΚΙΟϹ ϹЄΒ;
al retro vessillo con la scritta L III P (Legio III Parthica), sormontato da un’aquila
e la scritta ϹЄΠ ΚΟΛ ΡΗϹΑΙΝΗϹΙωΝ.
Altre due monete (tetrassarion), sempre a nome di Traiano Decio coniate a Rhesaena nel 249-251 d.C.
e dedicate alla Legio III Parthica, riportano al retro, la prima un tempio con all’interno un’aquila, il
dio fluviale Chaboras e due palme (scritta ϹЄΠ ΡΗϹΑΙΝΗϹΙωΝ L III P) e la seconda la Dea della città con patera,
altare, cornucopia e aquila (scritta ϹƐΠ ΚΟΛ ΡΗϹΑΙΝΗϹΙωΝ L III P).
Erennia Etruscilla (Annia Cupressenia Herennia Etruscilla) –
(Mesopotamia, Rhesaena – 249-251 d.C.).
Altre due monete dedicate alla Legio III Parthica.
Busto dell’imperatrice; al retro nella prima moneta scena di aratura, aquila e scritta ϹЄΠ ΚΟΛ ΡΗϹΑΙΝΗϹΙωΝ L III P;
nella seconda Tyche seduta, sopra un’aquila con corona nel becco, sotto il dio Chaboras
e scritta C∈Π ΡΗC-ΑΙΝΗCΙωΝ L III P.
Erennio Etrusco (Quintus Herennius Etruscus Messius Decius) – (Moesia Superior, Viminacium - 249-251 d.C.).
Moneta i cui tipi abbiamo già visto sopra a nome di Gordiano III e Filippo l’Arabo.
Al retro la personificazione della Moesia senza vessilli e con solo il toro e il leone ai suoi piedi che,
come assodato, sono i simboli della Legio VII Claudia e della Legio IV Flavia, e a queste si riferiscono,
senza ombra di dubbio, per una moneta coniata in questa città.
Erennio Etrusco (Quintus Herennius Etruscus Messius Decius) – (Palaestina, Aelia Capitolina – 250-251 d.C.).
Busto del Cesare e la scritta C H Q DECIVS E[TRVSCVS AVG]; al retro aquila legionaria sopra il dorso di un
cinghiale e sopra un vessillo con la scritta LXF (Legio X Fretensis) e la scritta COL AEL - K [AP…].
Treboniano Gallo (Gaius Vibius Trebonianus Gallus) – (Moesia Superior, Viminacium – 251 d.C.).
Busto dell’imperatore e la scritta IMP C VIBIO TREBON GALLO AVG; al retro la personificazione della Moesia
con due vessilli con le scritte VII e IIII riferiti alla Legio VII Claudia e della Legio IV Flavia i cui simboli,
toro e leone, sono raffigurati ai piedi della Moesia e la scritta P M S COL VIM AN XII.
Moneta che richiama i tipi visti più volte, precedentemente.
Emiliano (Marcus Aemilius Aemilianus) – (Moesia Superior, Viminacium - 249-251 d.C.).
Moneta i cui tipi abbiamo già visto sopra a nome di Gordiano III, Filippo l’Arabo, Erennio Etrusco.
Al retro la personificazione della Moesia senza vessilli e con solo il toro e il leone ai suoi piedi che,
come assodato, sono i simboli della Legio VII Claudia e della Legio IV Flavia, e a queste si riferiscono,
senza ombra di dubbio, per una moneta coniata in questa città.
Carino (Marcus Aurelius Carinus) - (Aegyptus, Alexandria – 284-285 d.C. – tetradracma).
Busto dell’imperatore; al retro aquila con corona nel becco e scritta ΛEΓ B TPAI ad indicare la
Legio II Traiana Fortis di base in Aegyptus. La stessa moneta è stata coniata anche per Numeriano.
Vittorino (Marcus Piavvonius Victorinus) – (Germania Inferior, Colonia – 271 d.C. – aureo).
Testa dell’imperatore/usurpatore e la scritta IMP VICTORINVS P F AVG; al retro il toro, simbolo della
Legio III Gallica, e la scritta LEG III GALLICA P F.
Come la precedente, ma al retro Giove con scettro e fulmine,
il capricorno, simbolo della Legio XXX Ulpia, e la scritta LEG XXX VLP VICT P F.
Vittorino (Marcus Piavvonius Victorinus) – (Germania Inferior, Colonia – 271 d.C. – (biglione).
Testa dell’imperatore/usurpatore e la scritta IMP VICTORINVS P F AVG; al retro il capricorno e l'aquila,
entrambi simboli dellaLegio XIV Gemina, e la scritta LEG XIIII GEMINA P F.
Carausio (Marcus Aurelius Maus(aeus?) Carausius) –
(Britannia, Londinium – 286-293 d.C. – antoniniano)
Seria di monete (di scarsa qualità) dedicate alle legioni fedeli all’usurpatore Carausio, o loro
vessillazioni presenti in Britannia o in Gallia.
Testa dell’imperatore/usurpatore e scritta IMP CARAVSIVS P F AVG; al retro, in ordine di numerazione,
Legio I Minervia ([LEG] I MIN) e il simbolo dell'ariete,
Legio II Augusta (LEG II AVG) e il simbolo del capricorno,
Legio II Parthica (LEG II PARTH) e il simbolo del centauro con timone (forse per una vexillatio imbarcata),
Legio IV Flavia (LEG IIII FL) e il simbolo del leone,
Legio VII Claudia (LEG VII CLA) e il simbolo del toro,
Legio VIII Augusta (LEG VIII AVG) e il simbolo del toro,
Legio XXX Ulpia (LEG XXX [VLPIA]) e il simbolo di Nettuno.
Al retro tutte le monete riportano le lettere M o ML.