LEGIO I PARTHICA
Costituita nel 196 (probabilmente con elementi italici e illirici) come le sue consorelle (LEGIO II e III PARTHICA) per la campagna contro l'impero dei Parti, come suggerisce il nome, durante il regno dell'imperatore Settimo Severo (193-211), anche se non è escluso che il nome iniziale fosse ARABICA. L'emblema era il centauro.
È possibile che all'inizio della sua storia, il nome completo della legione sia LEGIO I PARTHICA SEVERIANA ANTONIANA, in ricordo anche del precedente imperatore (Marco Aurelio Antonino) da cui Settimo Severo affermava di essere stato adottato.
Inizialmente sconfitta in quella che è poi la vittoriosa campagna contro i Parti con la conseguente conquista della capitale Cestifonte e della Mesopotamia, fa si che la LEGIO I PATHICA ponga la propria base inizialmente a Singara (Mesopotamia) (insieme alla LEGIO III PARTHICA) e successivamente nella fortezza di Nisibis (dove probabilmente riceve la visita dell'imperatore nel 199 o 200) che diviene la sua base per i secoli successivi.
Non essendo la Mesopotamia una provincia ordinaria (poiché i suoi governatori sono prefetti appartenenti all'ordine equestre e non governatori senatoriali), ne consegue che il comandante della LEGIO I PARTHICA non é affidato un senatore, ma un prefetto dell'ordine equestre.
La LEGIO I PARTHICA prende parte alle spedizioni contro i Parti guidata da Caracalla nel 216-217 (base temporanea in Arabia).
Intorno al 230 partecipa ad un breve ammutinamento insieme alla LEGIO III PARTHICA, e successivamente interviene nella guerra persa da Alessandro Severo contro il nuovo impero persiano dei Sasanidi nel 231-232 e a quella di Gordiano III nel 242-244.
Alcuni suoi reparti sono di stanza anche fuori Nisibis, ad esempio ad Hatra (oltre limes); da alcune iscrizioni sappiamo che soldati della LEGIO I PARTHICA hanno servito anche in Lycia e in Cyrenaica: il soldato che seppelliscr suo figlio (forse della LEGIO III PARTHICA) in Cilicia non sta svolgendo una missione all'estero, data la vicinanza tra la Cilicia e la Mesopotamia.
E' probabile che la legione abbia avuto qualche ruolo anche nelle campagne successive (forse in quella disastrosa nel 260 con una vexillatio nella battaglia di Edesa agli ordini dell'imperatore Valeriano, catturato in battaglia, contro i Persiani di Sapore I, che porta anche all'abbandono della base di Nisibis) e sicuramente nel 272-273 nella campagna che porta alla riconquista delle province orientali controllate dal Regno di Palmyra (Syria).
La LEGIO III PARTHICA torna alla base di Nisibis dopo le riconquiste del 283, dalla quale e probabile partecipi all'ennesima campagna contro i Persiani, nel 295-298, mossa da Diocleziano e Galerio, dopo la quale parte dei suoi effettivi si spostano come base a Antinopolis – Constantina (Mesopotamia).
La città di Nisibis negli anni 337-338, 346 e 350, subisce tre assedi da parte dei Persiani, e nel 359-360 stessa sorte subisce Singara, difesa inutilmente anche dai legionari della LEGIO I PARTHICA: la città è conquistata dai soldati di Sapore II e la legione in parte probabilmente distrutta o presa prigioniera.
Dopo la caduta di Singara torna a Nisibis (ricostituita o i suoi effettivi liberati) da dove partecipa contro il nemico storico alla campagna dell'imperatore Giuliano nel 363 (dove lo stesso imperatore trova la morte); la città viene ceduta ai Persiani alla fine di quella campagna e rioccupata dalle truppe romane nel 386 grazie ad un trattato tra le due potenze. In questo lasso di tempo non è noto sia stanziata la LEGIO I PARTHICA.
All'inizio del V secolo, la troviamo inserita nelle legioni limitanee con base a Nisibis e Constantia a disposizione del Dux Mesopotamiae (esercito d'Oriente).
TITOLI
(Antoniniana)* (Nisibena) (Severiana Alexandriana)** (Philippiana)***
*sotto Caracalla o Eliogabalo **sotto Alessandro Severo. ***sotto Filippo.
COMANDANTI
C. Iulius Pacatianus (prefetto nel 197?)
C. Manilius O... (prefetto sotto Settimo Severo o Carcalla?)
Iulius Iulianus (prefetto sotto Filippo)